giovedì 23 maggio 2013

Di inutili sciocchezzuole e vaneggiamenti

Orbene, pensavate di esservi liberati di questa strana blogger e invece ma anche, assolutissimamente, no. 
Sono qui, viva e vegeta e con un po' di cose da raccontarvi, tutte sconnesse tra loro ma, ecco, l'assoluta randomicità (si potrà mica dire? Mah) dei miei post è una caratteristica alla quale credo non rinuncerò mai nella vita. 
Quindi. Sono stata al Salone Internazionale del libro di Torino, ovviamente. E avrei voluto incontrare Girasonia, Salomon Xeno e la mia cara Leggy ma un mal di testa lancinante -colpa della temperatura esotica del Lingotto- mi ha costretta ad andare via prima del previsto. Credo, comunque, che non mancheranno occasioni perché -udite udite- a me il Salone è piaciuto per cui ho deciso che ci andrò fino a quando vivrò. Ecco. Non mi importa se pioverà, se ci sarà il sole, se il biglietto del treno costerà tanto, se magari dovrò prendere delle ferie, se necessiterò di millemila valigie per il viaggio di ritorno e se ucciderò le mie, già magre, finanze. Insomma, ognuno ha le proprie fisse e questa è la mia fissa da brava ragazza nerd.
Con immenso gaudio ho zompettato per il Salone in preda a un entusiasmo che nemmeno una
quindicenne di fronte all'idolo del momento. E ho annusato libri, importunato case editrici, dichiarato il mio amore per le copertine alla Elliot, bramato di comprare tutto, conquistato la borsetta Neri Pozza di cui potete ammirare una diapositiva qui a lato. Borsetta della quale, non ho paura ad ammetterlo, sono veramente fiera. Insomma, non ho mai nascosto quali sono le case editrici che lovvo più di ogni altra cosa al mondo e, fosse stato per me, mi sarei comprata la borsetta di tutte. Peccato che non tutte ce l'avessero. Allora, dico, Marcos y Marcos, che facciamo?! La vogliamo fare una borsetta per le brave ragazze nerd come me? Sogno di lavorare per voi da quando ho 16 anni, dico, magari non accadrà mai ma almeno la borsetta? Eh, suvvia. Almeno la borsetta!

lunedì 13 maggio 2013

Recensione La donna delle rose

Finalmente eccomi qui a parlarvi di un libro. Basta con questi post inutili che riguardano solo trasversalmente l'argomento principale di questo blog. Ho terminato La donna delle rose di Charlotte Link e sono davvero molto contenta di aver approfondito la conoscenza di quest'autrice. 
Ho conosciuto Charlotte Link grazie al suo romanzo La casa delle sorelle, letto diverso tempo fa e scoperto grazie alla comunità italiana dei Bookcrosser. Ho un ricordo molto nitido di quel romanzo, letto in pieno Agosto e amato davvero tanto. Se volete intraprendere la conoscenza della Link... be', iniziate da quello.
E niente, dopo aver litigato con il linguaggio html -di cui, ci tengo a precisare, non ne capisco una mazza- di questo schifosissimo blog, eccovi la recensione. Breve, è vero, ma sono fuori allenamento.

Autore: Charlotte Link
Titolo: La donna delle rose
Prezzo: 10 €
Editore: Tea
Pagine: 544
Il mio voto: 3 piume e mezzo



Trama

In preda a una profonda crisi personale e professionale, la giovane insegnante berlinese Franca Palmer decide di rifugiarsi nell'isola di Guernsey, nel canale della Manica. Qui trova alloggio presso un'antica villa a Le Variouf, dove l'anziana inglese Beatrice Shaye si prende cura di uno splendido roseto. Con lei vive Helene Feldmann, una tedesca trasferitasi sull'isola con il marito ufficiale al tempo dell'occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Ben presto Franca si accorge che la sua presenza ha un effetto dirompente sul rapporto fra Beatrice e Helene, un rapporto che in realtà nasconde odi e rivalità mai sopiti risalenti agli anni della guerra.

La mia recensione

La donna delle rose è un romanzo corposo, intenso, lento. Sì, avete letto bene: lento. 
Lento perché, in un unico romanzo, la Link racconta le vite di Beatrice, Helene e Franca, tre donne così diverse eppure accomunate da qualcosa. Ognuna, infatti, possiede una debolezza che ha sconvolto o sconvolge la loro vita.
Franca, un'insegnante tedesca che, in preda a una profonda crisi personale scaturita da un fallimento professionale, abbandona la sua vita di insicurezze per recarsi e, successivamente stabilirsi, nell'isola di Guernsey.
Beatrice, un'anziana signora che vive sull'isola da sempre e nella vita della quale si è stabilita, a forza, la terza donna protagonista del romanzo: Helene.
Sì, perché Helene, insieme al marito Erich, ufficiale delle SS, si è trasferita a Guernsey a seguito dell'occupazione tedesca durante la Seconda Guerra mondiale. Beatrice, allora bambina, vede le sue certezze frantumarsi quando, a causa del caos e del panico che l'arrivo dei tedeschi causò sull'isola, perde i suoi genitori che si imbarcano per recarsi in Inghilterra e fuggire. Nella vita di Beatrice piombano, d'un tratto, due estranei che si appropriano della sua casa, dei suoi oggetti, dei suoi mobili, della sua vita. 
Il destino di queste tre donne si intreccia quando Franca, in preda a un attacco di panico, incontra Alan, il figlio di Beatrice. Da quel momento, nulla nella vita di queste tre donne sarà più come prima.