martedì 19 novembre 2013

Ciarlando allegramente di... #4

Buongiorno!
Fuori il cielo non promette nulla di buono, la temperatura è di circa 13°C, sono le 07.00 e io sono sveglia già da mezzora. Non so perché, è successo e basta. 
Dunque, non ho visto Masterpiece perché ho preferito la pizza con gli amici e due o tre Caffè Borghetti piuttosto che la faccia di De Carlo, non me ne vogliate. Mi ero ripromessa di guardarlo sul sito Rai, ma al mio Mac manca un componente che se scarico continua a mancare. I misteri della tecnologia. O, semplicemente, un monito dell'Universo: -"Nereia, non mi si distragga con le sciocchezzuole, scriva per il blog piuttosto, ché mi sembra parecchio assente ultimamente!". E c'ha ragione.
flying_books_stressless_tattoo
Schiena di Nereia
Oggi, sebbene abbia terminato stanotte Tutto accade oggi di Jesse Browner, vi parlerò del secondo volume della saga di Richelle Mead. Poi per cortesia, in separata sede, mi dite perché mi ostino a leggere libri insulsi che so essere insulsi. Vabbè, lo faccio anche con le serie tv brutte, deve essere una sorta di masochismo mista a voglia di redenzione per i propri peccati.
Pensavo ieri, tra le altre mille cose, che vi ho rotto abbastanza gli zibidei con la storia del tatuaggio libresco senza poi farvelo vedere (se non a qualcuno). Be', adesso è guarito e quindi posso mostrarvelo. Se siete di Roma sarò anche felice di indicarvi lo studio perché, ecco, io li lovvo tutti i ragazzi che lavorano lì. Sono gentili, disponibili, un sacco carini.
Comunque se vi state domandando che cosa ci sta scritto sul mio tatuaggio... Si tratta dell'incipit di Jane Eyre che, si sa, è il mio libro preferito in assoluto. E niente, io lo amo. Amo il mio tatuaggio. Lo guardo ancora così *___* come se lo avessi fatto solo da qualche giorno e invece è passato più di un mese. Non so, forse non mi abituerò mai alla sua presenza. E, oh, perdonate la mia non incantevole forma fisica. Sì be', diciamo che reputo cool le rotondità, un po' come Botero.

Tornando a noi, eccoci qui, a parlare (poco, ve lo prometto) di Morsi di ghiaccio, secondo volume della saga Vampire Academy.

Tralasciando la copertina di una bruttezza rara, qui avevo parlato del primo volume, L'accademia dei vampiri, ed ero stata un po' ottimista.
Sì, in fondo ho pensato che trattandosi del primo volume qualche imprecisione e qualche difetto potevano anche starci. E, in più, davo all'autrice una certa fiducia. Invece, piuttosto che migliorare, be'... Non dico che peggiora, però certamente non fa alcun passo avanti. L'italiano va un po' meglio in questa traduzione (o forse così mi è sembrato) ma resta comunque un prodotto confezionato appositamente per le ragazzine di quindici anni che danno più importanza al fascino dei ragazzi che al resto. 
Insomma, questo libro comincia con morte e distruzione – sta scritto sulla quarta di copertina eh, nessuno spoiler – e ogni due o tre pagine la nostra amica Rose si lascia distrarre dalla bellezza di Dimitri. D'accordo, è vero, hai diciassette anni e si vede, ma dovresti essere un guardiano o comunque un aspirante tale. Non dico di preoccuparsi della fame nel mondo e delle donazioni ad Amnesty International, ma da una che si occupa della sicurezza dei reali – una in particolar modo che, tra le altre cose, è anche l'ultima della sua famiglia– una certa partecipazione nel mondo "politico" ce la si aspetta. Ma tant'è. Alla nostra Rose importa della vita di Lissa, ma a tratti è più importante essere gelosa perché Lissa è fidanzata.
Che dire, troppe scaramucce amorose e poco urban fantasy, troppo poco. Sostanzialmente in questo libro accadono un paio di cose: "scaramucce amorose", allenamento di Rose con Dimitri (di cui, onestamente, non poteva fregarmene di meno per cui se mi descrivi gli allenamenti nel dettaglio... boooring), entrata in scena della madre di Rose che viene presentata come la Super Vicki della situazione, vacanza per tutti in montagna (mi pare sensato, proprio sensato, andare tutti in vacanza in montagna mentre la comunità vampiresca muore), scaramucce amorose e scaramucce amorose.
Giusto la fine del romanzo risolleva un po' le sorti della storia, facendomi dire "E vabbè, ormai te li leggi tutti dato che hai iniziato". Per cui, che dire? A meno che non abbiate un certo debole per l'inutile e l'insulso (come me) non leggetelo. O, alternativamente, se avete quindici anni e il vostro libro preferito è Uno splendido disastro.

9 commenti:

  1. Cioè.... *______________________*
    Per Jane Eyre, per il tatuaggio, per il libri.
    Sei ufficialmente diventata il mio mito!

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    1. Addirittura? xD Oh, che onore. Ma il tatuaggio... be', è tutto merito del mio tatuatore. Diciamo che io gli ho solo detto "libri volanti", lui ha deciso il resto: grandezza, numero, forma e dimensione, colore e anche parte del corpo, stile. E be', mi ha guardata con quei suoi occhietti dopo avermi esposto l'idea e io stavo già così *___* senza nemmeno aver visto il progetto, quindi immagina la mia faccia a lavoro finito. Oh, quanto è stato bello ed emozionante. Me lo ricorderò per sempre.

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  2. Oddio io ho il terrore dei tatuaggi, mi sa che sono portatrice sana - o meno, boh - di tatuofobia e perciò non potrò mai farmene. O forse la mia religione me li vieta ma a mia insaputa e io non posso far altro che rispettare il divieto. (sarà che sono semplicemente vecchia dentro??)
    Perciò mi astengo con grazia e convinzione e non mi piacciono mai, e lo dico sempre.
    Ma questo è meraviglioso!!! manco me lo farei mai fare (così grosso, poi, quanta sofferenza?? mi ci vorrebbero 3 anni di sedute terapeutiche per accettarlo sul mio corpo) ma è meraviglioso davvero, perciò lo approvo come non mai e grazie ad esso tu diventi ai miei occhi coraggiosa e forte come Katniss!

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    1. ... e mi rendo conto che il tatuaggio appanna ogni altro argomento di cui hai allegramente ciarlato :D
      a propos della Mead, mannaggia. L'anno scorso mi sono procurata il primo volume in scambio ma mi sa che non lo leggerò mai. Perché l'ho fatto? ora mi tocca riscambiarlo senza ,manco averlo aperto!

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    2. Sì, ha fatto male. Molto male. Però ho resistito in maniera molto zen alla cosa, il tatuatore a volte pensava fossi morta perché non parlavo, non urlano, respiravo appena. Però è stato davvero doloroso, durante le pause tremavo non poco (credo il mio corpo mi volesse dire "Hey, allora? La finiamo?"). Così grosso in due sedute uccide davvero, la sera stavo semi morente e mi trascinavo per le strade. Però lo volevo così tanto che il dolore mi sembrava qualcosa da dover superare brillantemente per poter giungere allo scopo.
      Forse i tatuaggi che hai visto alla gente non ti piacciono perché sembrano fatti con i trasferelli (senza ombre e profondità), oppure perché lo stile di quel tatuatore non è nelle tue corde. O forse perché non ci sono libri ^^

      La Mead. Niente, siamo vecchie ormai per farci piacere i libri della Mead, dico seriamente. Cambialo senza aprirlo, molto meglio.

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  3. Il tatuaggio è BEL-LIS-SI-MO, e scusa l'enfasi un po' tamarra, ma qui è necessaria *____* Mi piace un sacco! Posso solo immaginare il male, ma ne è sicuramente valsa la pena. Puoi andarne fiera, anche perché è fatto veramente bene, complimenti per la scelta del tatuatore :D

    Detto questo, i libri della Mead mi incuriosiscono perché vorrei capire per quale motivo piacciono a così tante persone e perché la protagonista, secondo quel che ho letto, dovrebbe essere un'eroina che mena quando serve e non le manda a dire. Però il fatto che sia più concentrato sulla relazione amorosa che sulla lotta e la difesa, insomma... non mi entusiasma molto, forse perché speravo fossero libri d'azione e non d'amore. Vorrà dire che, se mai li leggerò, lo farò pensando di leggere più un rosa che un urban fantasy...

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    1. Grazie cara ^^ sì, be' il tatuatore me lo hanno fatto conoscere e devo dire che sono molto contenta del risultato finale.

      Per la Mead, boh davvero non capisco il successo e l'entusiasmo. Forse siamo "vecchie" (passami il termine), ormai? Chi lo sa.

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