lunedì 14 settembre 2015

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 14/20 settembre


Buongiorno, buongiorno! Oggi è, di nuovo, lunedì. Basta con questi lunedì che arrivano quando meno te lo aspetti però, non si fa in tempo a organizzarsi la settimana che è gia, tristemente, lunedì.
Che dire? Niente, che sto facendo una corsa contro il tempo per leggere e finire in tempi decenti Il club degli incorreggibili ottimisti di Jean-Michel Guenassia che è bello, molto bello, ma francese.
Dici, che vuol dire? Vuol dire che è francese. Un po' lento, ecco, via. Ma non lento noioso, solo lento. E sto solo a pagina 200, quando devo arrivare a pagina 700 il prima possibile perché è giunto il nuovo libro del Neri Pozza Bookclub che ha 700 pagine... Vi sto ansieggiando per caso? No, perché io un po' d'ansia ce l'ho. Ma ce la faremo.
Oggi arriva il mio bel lettone nuovo, che per chi fosse cuorioso è questo qua, e quindi siamo tutti di corsa perché me lo consegnano a casa ma io sono in un'altra casa – da sista –, per cui devo tipo correre dall'altro lato. Quindi, tutto molto bello, un po' meno belle – come ogni settimana – le uscite in libreria. Andiamo a vederle!

Continua il durissimo lavoro di Mondadori, ossia quello di cambiare tutte le copertine dei libri di Sylvia Day e renderle, se possibile, ancora più brutte. Quindi, ariecco Soltanto per te, già pubblicato nel 2012 – ma anche forse nel 1998, chi lo saprà mai? D'altronde le copertine degli Harmony so' tutte uguali, mica sai che libro è –, di cui potete leggere la scheda proprio qui. La trama ve la riassumo perché vi voglio bene, ché fosse per me darei fisicamente fuoco al server che ospita il sito internet degli Harmony: Amalia ancora ama il tale che è morto per cercare di salvarla dalla tirannia del padre, finché la versione settecentesca di Daredevil le dà un bacio e lei non capisce più niente. Chi è il conte (cioè l'antenato di Daredevil)? Chi sarà mai? Cosa farà nella vita? Eh niente, Amalia, solo te non c'hai capito un cazzo. Il conte è quello morto che in realtà non è mai morto.
Ma la cosa bella della scheda non è la trama, so' i commenti sotto che signora mia, non puoi capire che tartaruga c'ha quello in copertina, oddio ma è impegnato, il modello si chiama Gianfrazzo. Santa pazienza, con quanto è ritoccata quella cover, non mi stupirebbe se il modello in verità fosse basso e grasso. Ma poi, seriamente si può trovare attraente uno vestito come un coglione? Con la camicia da donna?
Meglio la copertina nuova invece, con una bellissima foto di questo anello, che è chiaramente in coppia con la famosissima collana di Ugly Betty, devono dartelo alla cassa se ti porti a casa la collana. Il font calibri segna una presa di posizione che l'arial non riesce a donarti, quindi bravi a Mondadori, così coraggiosi a usare un font oltre la lettera C. Bravi.

Scusate, starebbe piovendo in questa copertina? No, perché a me sembra l'effetto "carboncino" di quei finti programmi di grafica tipo, appunto, Paint.
– "Facciamo che sembra carboncino, ma sembra anche che piove e, in alternativa, un cartellone delle tic tac degli anni '80!"
– "Dajeeeee, mi piaceva un sacco Footlose! Facciamola somigliare ad Ariel Moore, tanto i giovani non sanno manco chi è, e i nostalgici saranno contenti del richiamo."
Eh, che ve lo dico a fà, coppia creativa più creativa del secolo. Siamo tutti troppo contenti del richiamo ad Ariel Moore, ne sentivamo proprio la mancanza di una copertina de merda.
Mi piace soprattutto perché l'ombra fatta a cacchio fa sembrare che la nostra Ariel, qui, abbia le basette che nemmeno Wolverine. Ma, hey, io non faccio parte di una coppia creativa, quindi che ne posso sapè?
Invece, qualcuno più intelligente di me, mi dice per favore perché in alto a destra c'è una striscia verticale verde? Cosa sarebbe? Si accettano proposte, grazie.
La trama, comunque, è questa qua: una tipa di 40 anni perde la figlia. Conosce uno, che crede sia amico della figlia defunta e lo ospita (ma come "crede"? Ma 'na domanda a sto tale no? Ma te ospiti sconosciuti in casa senza sapè manco chi so'? Poi leggi sul giornale che è stata trovata morta stecchita in casa, vabbè). Comunque, dicevamo. Lo ospita perché lo crede amico della figlia (scusate ma continuo a non capire sto passaggio. Ma che te sei rincojonita? Bussa uno alla porta con la valigia – 'ndo vai, tanto per cominciare? – e te lo ospiti. Vabbè. Tutti a casa de sta mentecatta per Capodanno, tanto ci ospita sicuro) e invece se ne innamora. La domanda che attanaglia tutti – lettori, noi che stiamo ammirando la copertina, editori e pure la scrittrice e i protagonisti è: Ma non sarà un attimo vecchia?
Eh, su questo quesito si basa tutto il libro. 288 pagine a 17,90 euro dice la scheda. N'affare.

Le copertine dei libri di Abigail Barnette sono davvero di gran classe. The Girl, The Boss e ora The Wedding. Un matrimonio un po' porco però, non romantico come tutte ve lo immaginate, mie gallinelle. Nono, un matrimonio alla 50 sfumature. Visto che stacco de coscia all'interno della D? Eh? Che eleganza. Mi piace anche quella doppia D sulla stessa riga, che non disturba affatto in italiano, dove per andare a capo le consonanti doppie si dividono. Nono, pergniente. Sta bene così come sta. Bella questa cover, molto bella.
Ancor più bella è la trama, che vede tornare la nostra Sophie Schiff, protagonista degli altri tre romanzi eleganti di cui sopra. Nel primo va a letto col capo, nel secondo resta disoccupata perché, ecco, basta con queste dicerie che se vai a letto col capo puoi non essere licenziata!, e nel terzo "il lato dominante di Neil spinge Sophie verso esplorazioni erotiche sempre più audaci". Ahahahahah sto ridendo con le lacrime, voglio conoscere chi scrive le quarte di copertina per Newton Compton, è un vero genio. Ricomponiamoci e torniamo in noi. Leggetevi la scheda del primo, del secondo e poi del terzo e ditemi perché in ogni libro la signorina Schiff deve perdere per forza qualcosa. Fanno tutti 'ste scelte difficili, più difficili che scalare l'Everest – dove al massimo puoi solo perdere una gamba, che vuoi che sia – e stanno sempre lì lì per perdere famiglia, amici, amore. Ma che gente frequentate oh, cambiate compagnia. Sempre qualcuno che vi deve sfanculare, ma potete campà con l'ansia di perdere un amico che s'offende per le vostre scelte? Mamma mia oh, ma fateve un cane.

Non so cosa mi fa più ribrezzo, se la bidimensionalità del complesso, il collage elementare, il gatto nero in fondo seduto come un essere umano (incubi stanotte, incubi assicurati), le pozzanghere di mercurio liquido (ahhhhh ma cos'è? Un post-apocalittico con piogge super acide?), le fiamme di cartapesta. Mi rassicura, se fa pe' dì, che la copertina di Maleficio – secondo volume della Prodigium Trilogy – sia brutta quanto quella del primo volume. Dormite sonni tranquilli, cari, perché non è (per una volta!) colpa del grafico/pescivendolo di Newton Compton, perché si tratta delle copertine originali.
La tipa che nella copertina del primo volume sembrava una suora laica e che qui, invece, è una coguara senza eguali è Sophie Mercer che frequenta la scuola dei Prodigi: maghi, streghe, fate, licantropi, brucaliffi. Pare che abbia fatto una cosa grave  per la quale è stata spedita all'Hecate Hall, una scuola correttiva (??), ma questo succedeva prima che Sophie scoprisse di essere un demone (??) costretta a fare del male – forse – a chi ama e soprattutto prima che venisse a sapere che il tale di cui si è invaghita fa parte di un'organizzazione che si occupa di distruggere i Prodigium. Vabbè, sentite, non c'ho capito niente. La scheda sta qui, ve la leggete, poi tornate e me fate un riassunto sensato. Soprattutto mi dite pure se sto libro esce davvero oppure no, dato che sul giorno d'uscita Newton Compton ci ha ripensato diverse volte. E siccome io me so' stufata di controllare quando esce, ve ce lo piazzo uguale. Tanto, voglio dire, libro più libro meno...

Allora, la ragazza col collo taurino qui accanto è Laura a cui hanno stroncato una promettente carriera nel marketing. Ma che cacchio vuol dire? Da chi poi? E perché soprattutto? Te che hai fatto per farti stroncare la carriera, eh? Vabbè. Insomma, dato che non può più lavorare che fa? S'apre un'agenzia di dating. Certo, perché uno così c'ha i soldi nel cassetto per aprire, COMPLETAMENTE A CASO, un'agenzia di dating. No un pub, che so io, un bar. No. Una MODERNA agenzia di dating (copio eh, mica parlo a vanvera io).
Dice la scheda che lei l'ha fatto perché c'ha il talento naturale di giudicare la gente – se vabbè, come no. Perché le due cose sono strettamente correlate, no? Chiaro. Perché poi, copio sempre eh, voi non lo sapete ma il mondo delle MODERNE agenzie di dating è un mondo folle, selvaggio e sexy. Moderne perché? Che ci sono pure quelle ambientate nel XV secolo? Sono proprio una schifosa ignorante.
Lui, che sembra uno che passa 3/4 del suo tempo libero a farsi le sopracciglia e mettersi il mascara, è uno di cui non si sa manco il nome, ma solo che è il primo cliente della nostra Laura. Ed è, ovviamente, alto, ricco, bello e quindi perfetto. Ma uno alto, ricco e bello perché c'ha bisogno dell'agenzia per trovare la fidanzata? Oh, ho visto certi roiti in giro fidanzati con delle ragazze passabili e, a volte, addirittura belle e lui non riesce a trovare una discreta? Certo, tutto molto credibile in questo libro.
Sarà forse perché si mette davanti allo specchio con il piegaciglia ancora prima di prendere il caffè la mattina? Comunque la nostra Laura non perde tempo: perché procurargli una ragazza quando lei è qui, disponibile e fremente? Però, non pensate male, suvvia. Lei poi si innamora del sosia di Jafar, mica se lo porta a letto e basta, sciocchini!

Questa settimana non potete certo dire che non vi ho trattati bene, uscirà un sacco di bella roba. Per cui, armatevi di carrello della spesa, colli taurini e basette spumose e andate a comprarveli tutti!

6 commenti:

  1. Grazie Nereia che mi sollevi il lunedì con dentista pomeridiano :-( secondo me la fascia verde nella copertina di La canzone che ci ha fatto incontrare è un pezzo di tronco che ha cambiato colore dopo le piogge acide a carboncino. O più probabilmente dovevano metterci qualcosa che facesse pendant con la scritta “cosa sei disposto a superare… etc etc”. Per quanto riguarda The wedding, come si poteva chiamare la protagonista di un libro demmerda se non SCHIFF?! (ok, scusate, è colpa del pensiero del dentista).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha scusa ma sto morendo per Schiff. Perché, in effetti, io l'ho soprannominata Schiff, in realtà il cognome è Scaife. Però, suvvia, Schiff è molto meglio.
      Lieta di averti regalato un sorriso, anche con la prospettiva orrida del dentista nel pomeriggio. Un abbraccio <3

      Elimina
  2. Voglio il secondoooo, voglio il secondoooo!!!!! :DDD
    E' pure facile da stroncare!! :DD
    posso averlo senza copertina? Così mi distraggo di meno! O.o

    RispondiElimina
  3. Sto morendo dalle risate, non riesco a scrivere nient'altro XDDD oddiooooooooo

    RispondiElimina