venerdì 10 febbraio 2017

Nereia vs Barcelona – Capítulo 2. Il NIE.


Sembra appena ieri e invece è passato quasi un mese da quando vi ho parlato de L'approdo. Dopo essere arrivata qui e aver appurato cose molto utili (di cui vi ho parlato nella puntata precedente), mi sono subito imbattuta in quella cosa strana e complessa che è il NIE. Cos'è il NIE? È il número de identificación de estranjero, un misto fra il numero della carta d'identità e il permesso di soggiorno. A cosa serve? Ogni straniero sul suolo spagnolo deve essere dotato di un numero identificativo che, comunque, da solo non è un documento d'identità. Se hai quello, devi comunque portarti dietro o la carta d'identità o il passaporto. Fin qui, tutto ok, direte voi. Il NIE, non si sa perché, serve per tutto: per iscriversi in palestra, per l'abbonamento dei mezzi di trasporto, per pagare una cosa qualunque in banca, per chiedere il cibo a domicilio (!!), per fare la spesa online, quasi serve anche per chiedere informazioni per la strada:

-"Senta, mi scusi, ma Plaça d'Espanya?"
-"Il suo numero NIE?"
-"Ma io voglio solo..."
-"No, senza NIE niente informazioni."

Accadrà, prima o poi, me lo sento. Avere il NIE in altre parti della Spagna, comunque, non è difficile. Si va alla questura, si fa la fila, si compila un modulo e niente, fine, hai il tuo NIE. A Barcellona (e temo in Catalunya in generale), non funziona così – ovviamente.
Io adesso ce l'ho, dopo varie vicende rocambolesche che neanche un racconto sci-fi, ma ottenerlo non è semplice. 
Per chiedere il proprio número de identificación de estranjero qui a Barcellona, hai bisogno di un lavoro. Ma per avere un lavoro hai bisogno del numero de identificación de estranjero. Sì, esattamente, avete capito bene. Se non hai un lavoro non puoi avere il NIE, ma per avere il NIE hai bisogno di un lavoro. Se non fosse già tutto così assurdo, a completare l'assurdità c'è il sito internet per richiedere l'appuntamento alla questura per presentare il modulo e i documenti necessari (fotocopia e originale carta di identità, fotocopia e originale del contratto di lavoro, modulo 15 in tripla copia compilato in tutte le sue parti, codice fiscale, impronta dell'indice del tuo trisavolo morto di peste, prove certe del fatto che tu sia un essere umano, carteggi che dimostrino che non sei mai stato un alleato di William of Orange). Il sito internet dell'Ayuntamiento de Barcelona (ossia il Comune) funziona come un sito fatto in Word, più o meno. Cioè de merda. 


Per chiedere l'appuntamento è necessario andare sul sito di lunedì mattina – dicono – dalle 8. Compili i campi necessari, poi premi invio e il sito ti assegna un appuntamento: SBAGLIATO. Ci ho provato per circa due mesi e l'unica scritta che vedevo, praticamente sempre e a qualunque ora del giorno provassi, era "En este momento no hay citas disponibles" (al momento non ci sono appuntamenti disponibili) e, vi giuro, ho seriamente pensato di recarmi lì per prendere tutti a testate – ma sappiate che, anche se vi recate lì è tutto inutile. Senza appuntamento ti dicono solo che devi avere un appuntamento. Il fatto è che gli impiegati della questura che si occupano di questo sono tipo cinque in tutto e, quindi, è difficile che riescano a fare tutto (NIE, permessi di soggiorno per extracomunitari, permessi per uscire dalla Spagna e altre beghe di questo tipo). Proprio per questo, stabiliscono a inizio settimana – dicono – un tot di appuntamenti disponibili, magari 30. Considerando che il NIE te lo richiedono pure per fare un ordine al ristorante cinese, è necessario che lo richiedano anche quelle persone che stanno qui solo il tempo dell'erasmus o della frequenza di qualsivoglia corso (residenza anche temporale superiore ai tre mesi, dicono).
Dopo aver pregato anche gli dèi norreni affinché riuscissi a ottenere un maledetto appuntamento, ce l'ho fatta: alle 7.58 di un lunedì mattina – quindi le 8 sono un po' pe' dì eh, orientative – mi so' accaparrata l'appuntamento dove è necessario recarsi anche con la tassa pagata (che è, praticamente, una sorta di marca da bollo). E qui viene il bello. Per pagare la tassa per richiedere il NIE indovinate cosa serve? Ma il NIE chiaramente! È andata più o meno così:
Fila in banca (Caixa, una delle banche più presenti sul territorio che cioè manco le farmacie so' così tante), arriva il mio turno, presento il foglio e già i 10 euro – la tassa costa 9 e qualcosa. La tizia:

-"Numero NIE?"
-"Scusi?"
-"Numero NIE."
-"Non ce l'ho il NIE."
-"Senza NIE non posso procedere."
-"Mi scusi, ma è la tassa per chiederlo il NIE."
-"Sì, senza NIE non può pagarla".
Io cercando le telecamere nascoste.
A quel punto, mi sono messa a guardare tutti gli angoli della stanza: doveva esserci una telecamera, qualcosa, un inviato di Scherzi a parte, un impiegato che poi mi sbottasse a ridere in faccia dicendo "qui siamo simpatici come un dito sabbiato nel didietro e prendiamo in giro gli stranieri!". E invece no. Non c'era nessuno e quella conversazione stava avvenendo davvero. Dopo due mesi di bestemmie e ceri in onore a Odino, non potevo crederci che il mio appuntamento per ottenere il NIE sarebbe andato a farsi benedire perché non avevo il NIE. Mi sembrava assurdo, un insulto alla mia intelligenza.
-"Non capisco. Serve il NIE per pagare la tassa per chiedere il NIE?" – domando, rendendomi conto dell'assurdità della cosa. Penso: be', ora si renderà conto dell'idiozia e mi dirà qualcosa come "ahh ma è una tassa per chiederlo? Mi scusi, non avevo capito!". 
-"Sì."

Sì? Come sì? E me lo dici con quella faccia di bronzo, senza scomporti? Ma sì cosa? È come se, quando qualcuno vuole comprare una cosa, tipo un forno perché il suo s'è rotto, da Euronics gli dicano "no ma serve avere un forno funzionante per comprare un forno funzionante". Ma che vor dì? Saluto cortesemente – perché, sebbene dentro di me fossi super incazzata, non voglio perpetuare la diceria che gli italiani so' coatti– e cambio banca, pensando che la tizia avesse bevuto un bicchierone di Sambuca prima di recarsi al lavoro. 
Ho girato quattro banche differenti e tutti mi hanno dato la stessa risposta: serve il NIE per avere il NIE. La Sambuca, è evidente, è qualcosa che utilizzano molto negli uffici pubblici, ve ne renderete conto anche da soli, più avanti. A me me pare assurda tutta sta cosa ma, oh, a loro evidentemente no. 
Il giorno dell'appuntamento, quindi, mi sono presentata lì con tutto, aggiungendo l'impronta dentale del mio vicino di casa – non se sa mai, meglio portà du cose in più –, ma senza tassa pagata, sperando che qualcuno mi dicesse qualcosa in merito alla follia. E, in effetti, l'impiegata mi ha poi spiegato che in verità la tassa avrebbero dovuto farmela pagare con il numero del passaporto o della carta d'identità, ma siccome che qui se sei maleducato e stronzo ti mettono a contatto con il pubblico (dal barista all'impiegato bancario, dal cameriere all'impiegato alle poste non c'è uno simpatico eh, solo se sei stronzo te assumono), allora non è possibile. Quindi, che si fa? L'impiegato è costretto ad avviare la pratica e lasciarla a metà, dandoti un post it con il tuo numero di NIE che userai per andare nella banca di fronte. 
Ma ciò è possibile solo il martedì e il giovedì se è una banca Santander e fino alle 10 di mattina, tutti i
Martedì, giovedì, 10 di mattina? WTF?
giorni se è una banca Sabadell ma solo fino alle 10 di mattina, tutti i giorni e a qualunque ora dallo sportello automatico che sta fòri nella BBVA che sta tipo 3 km più avanti (se mi stai leggendo e ti serve saperlo per cortesia vacce subito e non fà come me che ho impiegato 2 ore). Che? Non potevo crederci. 
Io, manco a dirlo, avevo appuntamento de mercoledì alle 11.45. Mentre nelle diverse Sabadell c'è il cartello fuori che ti avvisa che tanto la tassa del NIE non te la fanno pagare in altri orari, da Santander ho dovuto fà un'ora di fila per poi leggere un cartello accanto allo sportellista della dimensione di 11x11 cm con scritto che puoi andare solo in giorni stabiliti. Quell'impiegato è ancora in vita solo perché alle 14 la questura chiude ed era già quasi l'1 e me dovevo sbrigà. Quindi, dopo aver importunato quasi tutti i passanti, scopro che più avanti (un bel po' più avanti) c'è una fantastica BBVA – che è diventata la mia banca, ma del conto bancario ve ne parlo un'altra volta – che ti fa fare tutto dallo sportello automatico. Quindi, ormai esausta e sudata so' tornata indietro, ho rifatto la fila e ho ottenuto il mio schifosissimo NIE. 

Mio caro italiano che vuoi venire qui in cerca di lavoro, ti do un consiglio: iscriviti a un corso di una cosa qualunque in un istituto riconosciuto da Ministero dell'Istruzione e, una volta aver pregato tutti i santi perché il sito ti dia un appuntamento, armati di tutte le carte in tuo possesso (pure qualche certificato nobiliare, se ce l'hai, e il tuo stemma familiare), perché puoi richiedere il NIE anche con un corso (ma io non lo sapevo) e, mi raccomando, stay strong. Tutto ti sembrerà pazzo e assurdo ma sappi che, se pensi che ottenere il NIE sia difficile ma per avere altro (número de Seguridad Social e conto in banca) ti basti fare richiesta... Ebbene, no, sappi che no. Ah, comunque il primo NIE è provvisorio, dura solo tre mesi ed è un semplice foglio bianco. Per avere quello che dura 5 anni e che è verde, hai bisogno di rifare tutta questa trafila un'altra volta (e solo se sei in possesso di un contratto indeterminato, altrimenti... Altrimenti niente, tiette quello provvisorio fino a quando non trovi un lavoro vero e rifai tutta la trafila. In bocca al lupo!)

E tu che leggi e pensi che le mie rocambolesche avventure siano finite... No, neanche per sogno. Ho ancora diversi capitoli da scrivere, tra cui quello dedicato al "lavoro" che mi ha fatto ottenere l'ambìto número de identificación de estranjero. Stay tuned, mi raccomando, e ci vediamo il 10 marzo!

2 commenti:

  1. Tutta questa vicenda mi fa capire che non solo l'organizzazione italiana ha qualche problema!! :)

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