lunedì 23 aprile 2018

5 is megl che one #8 – ovvero 5 motivi per cui tutti dovrebbero leggere, speciale #BlogNotesMaggio



Chi mi conosce lo sa. Anche chi non mi conosce di persona ma mi legge, frequentemente o meno – ma forse sarebbe il caso di dire, invece, chi mi leggeva – , lo sa. Insomma, chiunque sa che non sono esattamente il tipo di blogger – e di persona – che si lascia andare a inutili campagne promozionali per inneggiare al libro e alla lettura.
La poesia dietro l'inconfondibile e – a quanto pare– romantico odore della carta, la guerra alla grande distribuzione, le manifestazioni contro Amazon, il dolce ricordo di una libreria in centro e i discorsi su quanto sia bello leggere perché se non leggi sei un cavernicolo non sono argomenti che hanno mai trovato spazio su LibrAngolo Acuto.
Qui sì che si è parlato, invece, di altri aspetti dell'essere lettore senza mai dare spazio al facile romanticismo nostalgico nel quale cadono tutti, e dico veramente tutti, quando cercano di promuovere un'iniziativa alla lettura. Ci metto in mezzo tutti: librerie, scuole, librai, blogger, case editrici, uffici stampa (ma soprattutto blogger).

Il punto è che sì che sono convinta che leggere sia bello, altrimenti non lo farei. Sì che sono convinta che le persone dovrebbero leggere molto di più di quello che attualmente fanno e sì che sono convinta che una giusta promozione della lettura nelle scuole sia una delle cose di cui, effettivamente, dovrebbero preoccuparsi di più tutti, magari non ideando iniziative per cui un estraneo regala un libro completamente a caso a qualcuno che ha letto solo, nell'interezza della sua esistenza, il foglietto illustrativo del Bisolvon e le definizioni de La Settimana Enigmistica.
Se penso che leggere sia importante, lo faccio con cognizione di causa e non perché mi credo migliore degli altri. Approfitto dell'iniziativa #maggiodeilibri per parlarvi dei 5 motivi per cui è importante leggere, secondo me ovviamente. Vi ricordate #BlogNotes di Laura de Il tè tostato, no? Ebbene, quest'anno Blog Notes partecipa anche al #maggiodeilibri, seguite l'hastag sul fantastico mondo dell'internet per essere informati su tutto ciò che avverrà durante questo mese e per maggiori informazioni date un'occhiata al blog dedicato interamente alle iniziative di Blog Notes.

1. Diventare più bravi nel dire le bugie.

Mentire, oggigiorno, è diventato importante. Inventare scuse plausibili quando non vuoi uscire il sabato sera perché: "hey, ma c'è lo speciale di Alberto Angela sulle formiche rosse e tu vuoi convincermi ad andare a Trastevere?" è sempre più difficile.
Inventare scuse plausibili imparando dai migliori, invece, è sempre più facile. In una vita fatta di almeno 3 libri al mese, capiterà di certo – e neanche troppo di rado – di imbattersi in un libro con un bugiardo tra i protagonisti. C'è sempre un bugiardo, o un potenziale tale, nei libri. Persino Propp l'ha inserito nella lista dei personaggi-tipo: il falso eroe, colui che cerca di prendersi il merito delle azioni altrui per sposare la principessa.
Ora, non bisogna essere troppo letterali: a noi delle azioni altrui e delle principesse ci frega il giusto – cioè niente– ma, magari, ci frega dell'ultima puntata di Orange is the new black che ci manca per finire la stagione e non abbiamo il coraggio di confessarlo a quel nostro amico che, invece, ci ha invitati a bere un bicchiere di vino e che insiste perché lo raggiungiamo. Sappiate che no, la scusa del mal di testa e dell'improvviso mal di pancia non regge, è sgamatissima e anche i passanti sapranno che mentite. Anche la sparizione dai social e dai mezzi di comunicazione non è da considerarsi un'ottima idea. Una persona che legge può fare due cose:
a. Riciclare una bellissima scusa utilizzata da un personaggio del libro che si sta leggendo – se siamo fortunati, il nostro interlocutore non ha letto quel libro e, quindi, non saprà mai che stiamo facendo una citazione;
b. Inventare una scusa con tutta l'immaginazione che abbiamo affinché sia credibile. Come? Chiaro, gente: chi legge ha una proprietà di linguaggio superiore a chi non lo fa e, mi permetto di aggiungere, una creatività e un acume fuori dagli schemi.
Ricorda: più leggi, più affini il tuo linguaggio. Più affini il tuo linguaggio, più sarai convincente. Semplice, no?