Questa settimana ho dovuto fare una cernita, le uscite tremende erano così tante – ve l'ho detto, è la primavera – che avrei dovuto scrivere un post lunghissimo. E lunghissimo, per me che sono logorroica e scrivo sempre tanto è veramente, ma veramente lungo.
Ho terminato Il tuo meraviglioso silenzio, libro letto perché tutti ne parlavano benissimo, gente che addirittura gli assegnava 5 stelline più 5, cose cose cose da pazzi. E niente, boh. Sì, per essere un libro per adolescenti va anche bene, sicuramente meglio di Uno splendido disastro, ma poteva pure essere scritto e strutturato in modo migliore, ecco. Ne parleremo approfonditamente in un altro momento, spero. Ieri sera, prima di crollare miseramente, ho iniziato E le stelle non stanno a guardare di Loredana Limone di cui ho letto belle cose in giro. Vediamo un po'.
Intanto, il post sui vaneggiamenti dell'editoria che ho pubblicato l'altro giorno (e che trovate qui) non ha avuto il riscontro sperato. Mi aspettavo che qualcuno venisse a dirmi che avevo torto o ragione o che mi deliziasse con le proprie esperienze. E invece no.
Ma vabbè, nessuno è perfetto. Tranne i libri che vi presento oggi. Perfetti nella loro bruttezza. Pronti?
Sdraiati su un folto prato di stevia, Jos e Dusty... Dusty? Davvero qualcuno chiama il proprio figlio con un nome che inneggia alla polvere?
Vi dirò una cosa. In dialetto siculo – almeno nel mio paese d'origine – le pallette di polvere che trovi solitamente sotto il letto (avete presente?) si chiamano "racche" che, giuro, è una parola che non ha il corrispettivo in italiano. Alla luce di ciò, Dusty cambierà nome per noi. Dicevamo... Chelsea M. Cameron ci racconta la storia di questi due tizi sdraiti su un folto prato di stevia, che sono Jos e Dusty, per gli amici Racca. A Jos, non si sa perché, crolla il mondo addosso e dopo 9 mesi, successivamente al trasferimento a casa della sorella e dopo aver anche cambiato college, incontra Racca, "il tipico bad boy che si è prefissato di farla uscire dal suo guscio". Ma Racca nasconde un terribile segreto che riguarda proprio il giorno in cui a Jos è crollato il mondo addosso. Diventeranno amici? Amanti? Si odieranno? Consumeranno stevia insieme? Non si sa, per saperlo dovrei chiedere alla Mondadori una copia del libro e, voglio dire, non c'ho proprio il tempo materiale. Peccato, però, perché ero curiosa di sapere perché Jos indossa una maglia fatta con la carta crespa, quella che usano i fiorai per i bouquet, e perché ha il corpo evanescente. Va bene la spalla smarmellata vicino alla scritta, lì c'è uno smarmellamento generale. Ma l'altra spalla perché è smarmellata? Mistero. Si vede che il grafico aveva voglia di smarmellare a caso e già che c'era...
L'angolazione di questa foto c'è poco da argomentare, fa proprio cagare.
Quando i grafici fanno le poracciate convinti che nessuno se ne accorga me fanno tajà. Sapete perché? Perché, probabilmente, le persone over 50 a cui hanno fatto vedè questa cover non hanno notato nulla di strano. Nemmeno che – l'immagine è piccola qui e non si vede, ma potete ingrandirla qui – la mano destra della nostra amica presenta evidenti segnali d'essere stata ritagliata male.
Vi ricordate il progetto fotografico di quel giovine che porta la fidanzata in giro per il mondo e la fotografa sempre da dietro, mentre lei gli tende la mano? Ecco, questa tizia me la ricorda veramente troppo. Ora, non voglio pensare male, assolutamente. E però me ce portate, scusate eh. Almeno cercate di non fare tutto bidimensionale, sfondo incluso. Lei, tra le altre cose, sculetta manco poco. Mai vista una persona normale camminare così, con le gambe completamente unite, il busto che si muove così violentemente che per fortuna non c'è nessuno dietro sennò, con quel braccino scheletrico, gli aveva tirato un pugno.
Domani 'sta tipa, che per la cronaca si chiama Tess, avrà dolori in tutto il corpo come minimo, come se avesse scalato un quadro svedese. Mettite i plantari cara, se c'hai di questi problemi.
Ma, direte, perché questo libro si chiama Il profumo delle mele rosse? (Io, comumque, il profumo delle mele rosse non l'ho mai sentito. Diciamo che le mele non è che siano poi così profumate) Eh, si chiama così perché Tess di mestiere scova tesori dal passato dei clienti, proprio lei che un passato vero non ce l'ha, con un padre non pervenuto e una madre che sta sempre in viaggio. Fino a quando, da un nonno mai incontrato (??) eredita un meleto e una sorellastra (??). Certo, perché tutti hanno parenti che lasciano in eredità cose/case/meleti ai nipoti che non hanno mai conosciuto. La sorellastra, invece, che magari s'era fatta il culo ad aiutare il povero vecchio, non riceve niente. Me pare giusto. Tess non solo è una sgorbia, ha pure il coraggio de fà la parassita, brutta arrivista che non è altro. La storia di Tess, l'arrampicatrice sociale, la trovate qui.
Prendi una foto di Ian Somerhalder di questo servizio fotografico e taglia via proprio la faccia, così non si vede chi è (sono convinta sia lui, riconosco la mascella). Poi prendi una foto di quel cretino che faceva il lupo mannaro in Twilight (oh, stesso profilo, mica dico così per dire) e unisci i loro bicipiti fino a crearne uno unico (ma perché? Cosa mi starebbe a rappresentare? Potere del braccio di luna, vieni a me?! Ma io proprio non lo so). Poi, come sfondo, usa la faccia di una tipa qualunque che interpreti la parte di Hanna, la ragazza divisa tra due amori, con il cuore spezzato a metà. Avevamo lasciato la nostra Hanna in ospedale, in compagnia del grafico che si è occupato della scorsa copertina e pure di questa, senza memoria alcuna degli undici mesi passati. Confusa e felice si ritrovava divisa tra il dannato Nate in possesso delle chiavi di casa sua (??) e un uomo che stava per sposare (che, a occhio e croce, sarà il ritaglio di Ian Somerhalder). In quel libro non deve essere successo davvero un cazzo, dato che anche la trama di questo è uguale a quella, con l'unica eccezione che pare che Hanna sia incinta – ma non sa di chi dei due – e abbia aperto una pasticceria grazie a un anonimo investitore. Occhio Hanna, te lo dico, al prossimo libro si presenta il sosia di Mr Gray e se già scegliere tra due è difficile, con tre so' cazzi veramente. Ma pare che alla nostra amica non importi granché, lei vuole afferrare "il proprio scampolo di felicità". SCAMPOLO? Veramente c'è scritto SCAMPOLO di felicità?! Ok, va bene. Io c'ho uno scampolo di orrore adesso, quindi è meglio che non mi esprima. Voi, che avete ancora uno scampolo di ottimismo, potete invece leggervi la scheda o addirittura acquistare il libro per poi farmi sapere com'è. Oppure no.