martedì 4 settembre 2012

Recensione: d.flies

La recensione che segue riguarda un libro autopubblicato da una ragazza, Diletta Fabiani, acquistabile su Amazon in formato ebook e su Lulu.com in formato cartaceo. Poiché si tratta di un libro autopubblicato e quindi completamente privo di una qualunque forma di editing è stato parecchio difficile recensirlo. Il libro, per quanto valido possa essere, non sarà mai paragonabile a un lavoro revisionato e pubblicato da una casa editrice. Il metro di giudizio utilizzato, quindi, è leggermente diverso. 

Autore: Diletta Fabiani
Titolo: d.flies
Prezzo: 0,93 €
Editore: Amazon
Pagine: 195
Il mio voto: 3 segnalibri e mezzo

Trama

Le cose non sono più state le stesse da quando June è morto. Il gruppo si è sciolto ed Airon si è ritirato nella sua casa in riva al mare, a condurre una vita fatta di giornate vuote e notti ripetitive. Finchè una sera non incontra in un locale Ken Taira, un giovane cantante che gira il mondo con la sua chitarra. Chi è? Perché assomiglia così tanto a June? E che cambiamenti può portare questo incontro nella vita di Airon? 
La mia recensione

Considerate tutte le attenuanti del caso...

Un inizio interessante, una parte centrale un po' zoppicante e un lieto fine fanno di questo romanzo un esordio che potrei definire niente male. 
La storia narrata è molto semplice, quasi lineare, senza colpi di scena o avvenimenti che tengono il lettore incollato alle pagine. Questo, però, non necessariamente costituisce un difetto. Ho letto diversi romanzi, di scrittori differenti, che seguivano una trama lineare e non per questo si sono rivelate poi letture banali o poco piacevoli. L'intreccio al quale Diletta dà vita è interessante perché le relazioni interpersonali di amicizia, nel caso specifico amicizia che si potrebbe definire "secolare", fanno da protagoniste. I personaggi, infatti, sono sì Airon, Ren, Nun, Sada, June e Taira ma, in realtà, la vera protagonista è il sentimento di amore che li unisce. Un amore fraterno, uno di quei legami profondi e ben saldi che, raramente, si incontrano nella vita. E, quando si incontrano, rimangono forti per sempre, resistendo alle avversità, alle distanze, alle morti.
Airon, Ren, Nun, Sada e June si conoscono da sempre e, insieme, fondano un gruppo musicale, i d.flies, ottenendo uno strepitoso successo. Successo che, però, con sé porta anche una disgrazia. Una sera, subito dopo una festa, June perde la vita in un incidente stradale e, da quel momento, le sorti del gruppo cambiano. L'amicizia che univa gli altri componenti del gruppo, infatti, viene meno, si sgretola. Cambiano i rapporti umani e, con essi, cambiano anche le vite degli altri ragazzi, prendendo strade diverse.
Il romanzo è scritto in prima persona, tipo di narrazione che, in verità, non amo molto. La prima persona è, infatti, difficile da gestire, perché senza volere si rischia di rendere la lettura poco scorrevole, zoppicante, piena di informazioni che, per andare incontro al lettore, spesso "rovinano" (passatemi il termine) la scena narrata. Il termine "tecnico" per definire questo tipo di informazioni credo sia "infodump", un errore che, mi sembra di capire leggendo un po' qua e là, sia tipico degli scrittori alle prime armi, proprio come Diletta Fabiani. 
Senza il supporto di una casa editricie e senza, quindi, il beneficio di un lavoro di editing, molte cose e molti dettagli sono lasciati all'ingenuità dell'autore. Ingenuità, sebbene sembri un termine utilizzato in questo contesto con connotazione negativa, è invece il termine esatto. Parlo di ingenuità perché la voglia di trasmettere qualcosa, il desiderio di costruire un libro "per bene" spesso non basta perché questo riesca, appunto, al suo meglio.
Diletta Fabiani non lascia nulla al caso e, spesso, nemmeno all'immaginazione. Ci racconta tutto, capitolo dopo capitolo, utilizzando numerosi flashback per permettere al lettore di conoscere tutte le sfaccettature del personaggio di June che, nonostante non sia presente fisicamente, lo è spiritualmente per tutto lo scorrere del romanzo. June vive nei ricordi e nei sogni dei personaggi, nei videotape, nelle canzoni, persino in Taira. 
Raccontandoci tutto nei minimi dettagli, però, lascia davvero poco all'immaginazione del lettore e questo, forse, è uno di quegli "errori" da imputare all'ingenuità di cui parlavo poc'anzi. 
Al di là di queste piccole imprecisioni e di qualche dialogo non esattamente utile alla storia, comunque, non mi sento di rimproverare altro a questa giovane autrice. Anche perché la trama e i personaggi, nonostante si tratti di un esordio e per di più autopubblicato, sono davvero ben strutturati.
Un romanzo che considererei rivolto più a un pubblico di giovani adulti, ma che comunque rappresenta una lettura godibile per tutte le età.

5 commenti:

  1. ... posso dire che mi ricorda tantissimo Nana della Yazawa? ò_ò
    Il tema pare interessante, però... non so. Ad un certo punto avrei preferito che l'autrice avesse chiesto un aiuto professionale ad un'agenzia o ad un editor free-lance e si fosse fatta dare una riguardatina al manoscritto, per poi venderlo ad un prezzo più alto ma equo.
    Sono scettica nei confronti di un auto-pubblicazione su questo livello. Specie se, come hai fatto capire, le potenzialità ci sono tutte ò_ò uhm.

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  2. Sì, forse un po' lo richiama. Certo, Nana è tutta un'altra cosa. Sarà perché la adoro e mi fustigherei perché sono ferma al numero 9 di Nana Collection. Per questioni di spazio ho dovuto interromperne la lettura, argh!
    Però non so come funziona il mondo dell'editing, io non saprei da dove cominciare per cercare un editor degno di questo nome che da freelance mi correggesse un manoscritto... Mumble mumble.

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  3. Nana è forse l'opera che meno mi è piaciuta della Yazawa, però mi garba un casYno lo stesso T__T Quando, quando, quando lo concluderà? (La mia preferita è 'Non sono un angelo', ma adoro anche Cortili e Ultimi quarti di Luna *w*)
    Beh, ci sono tantissimi editor free-lance, poi è pieno di agenzie letterarie che se ne occupano. Certo, non ho idea di quanto possa costare... però non so .__. Sono dell'idea che sia preferibile migliorare un'opera il più possibile, prima di darla in pasto al mondo, anche se magari ci vorranno più tempo e più soldi...

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    1. Ciao LaLeggivendola,
      purtroppo non ho assolutamente soldi per poter chiedere un editing a pagamento. Non ne avevo nel 2008, quando ho scritto d.flies e studiavo, e adesso che mi devo mantenere da sola ne ho ancora meno XD .
      Il romanzo è anche disponibile in download assolutamente gratuito dal mio sito, proprio perché credo che non sia allo stesso livello di un romanzo a cui è stato fatto dell'editing e quant'altro.
      d.flies è stato anche spedito a diverse case editrici, ma è stato rifiutato da tutte, senza però ricevere nessun consiglio su come poterlo eventualmente migliorare (se anche tu scrivi, saprai che se non sono interessate non rispondono proprio). Credo quindi che le persone come Nereia siano importanti per me perché mi possono aiutare a migliorare in vista dei miei futuri scritti.

      Non sono una grande lettrice della Yazawa ma insomma, Nana è Nana (anche se ad un certo punto non sopportavo più né Hachi né Nana ed ho smesso di leggerlo XD). Più che a Nana però mi sono ispirata al Visual Kei, una corrente di musica comunque giapponese!

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  4. È proprio per questo motivo che sto ancora pensando se pubblicare o meno quelle paginette indegne che chiamo racconti xD

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