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martedì 16 giugno 2015

Recensione L'anello dei Faitoren

Ok, il peggio è passato. Sono ufficialmente fuori da casa mia, ospite di mia sorella fino a quando non saranno terminati i lavori. 
Perdonate l'assenza, credevo che sarei riuscita a svuotare camera (e casa), vivere la mia vita, andare in palestra, leggere e tenere il blog e il resto aggiornato. Invece no, servivano chiaramente giornate di più di 24 ore e anche una resistenza fisica maggiore. Cosa che, ecco, non mi si addice... La resistenza fisica, intendo. Le giornate con più di 24 ore, invece, sono uno dei miei sogni di sempre, come il teletrasporto. E una cabina del telefono per la polizia blu in camera. 
Ma non si può avere tutto dalla vita e quindi mi sembra quasi scontato che debba rinunciare, al momento almeno, a tutte e tre le cose. 
Quindi, dicevo, sono tornata e, finalmente, ho trovato il tempo di parlarvi di un libro. Oggi vi parlo de L'anello dei Faitoren, di Emily Croy Barker. Sì, è proprio lui, il libro la cui copertina era stata oggetto di forte critica su questo blog (e come darmi torto?). Ebbene l'ho letto, perché Giunti mi ha omaggiata di una copia. Grazie Giunti ^^

Titolo: L'anello dei Faitoren
Autore: Emily Croy Barker
Editore: Giunti
Pagine: 621
Prezzo: 16 €
Il mio voto: 3 piume

Trama

E se bastassero poche, enigmatiche parole a trasformare una ragazza molto delusa in una creatura dai poteri eccezionali? Nora Fischer non ha mai pensato di possedere doti straordinarie o di essere destinata a grandi cose. Anzi, da quando il fidanzato l'ha lasciata e la speranza di una promettente carriera universitaria è svanita nel nulla, è convinta di valere ben poco. Finché un giorno, dopo una festa in campagna, si imbatte in una vecchia lapide su cui legge alcuni versi dal significato oscuro. Pochi istanti e Nora stenta a riconoscere il luogo in cui si trovava fino a una attimo prima: davanti a lei si staglia un maestoso palazzo circondato da un parco lussureggiante, e una donna vestita di bianco la accoglie con entusiasmo. Nora non sa ancora di trovarsi al cospetto di Ilissa, la potente regina di Faitoren. Trascinata in un turbinio di feste, passeggiate a cavallo e cene fastose, coperta di splendidi abiti e gioielli, Nora diventa la donna seducente e irresistibile che ha sempre sognato di essere: la compagna ideale per il bellissimo principe Raclin, che la chiede in sposa. Ma qualcosa stride in quell'universo perfetto. C'è un pericolosissimo sortilegio da sciogliere, quello dell'anello che Raclin ha messo al dito di Nora.

La recensione

Guardando le recensioni online, lo ammetto, mi ero fatta diversi pregiudizi su questo romanzo. Leggevo, soprattutto, lamentele circa il fatto che non si trattasse di un romanzo autoconclusivo ma del primo di una trilogia. Vi dirò la verità, a me non è dispiaciuto affatto che non fosse un romanzo autoconclusivo. È vero, siamo d’accordo, sul mercato ormai sono più le storie narrate a puntate che quelle autoconclusive, ma se si ha l’accortezza di non leggere sempre le stesse cose e, quindi, di variare genere di lettura ogni tanto – e casa editrice magari – non si percepisce come fastidiosa una trilogia. In sostanza, per me che non leggo libri a puntate da un po', il fatto che si trattasse di una trilogia ha contribuito ad avere un punticino in più nel mio giudizio.
Vediamo insieme la trama, molto brevemente. Nora, una ragazza di trent’anni, durante un’escursione per puro sbaglio oltrepassa un varco dimensionale e si ritrova in un mondo parallelo che nulla ha di uguale al nostro mondo. La donna che le offrirà ospitalità e, secondo Nora, anche aiuto è Ilissa, la bellissima regina del popolo dei Faitoren. Come potete ben immaginare, Ilissa altri non è che una donna sì bellissima – all’apparenza! – ma anche malvagia e decisa a far tutto pur di ottenere ciò che vuole: potere e un regno degno di questo nome per il suo popolo. Nora, però, non si accorgerà presto di chi Ilissa è nella realtà perché vittima di incantesimi che riescono a confonderla e a farla agire secondo quanto desidera Ilissa. 
Questa, forse, è l’unica critica che mi viene da muovere nei confronti del romanzo. Ok gli incantesimi, siamo d’accordo che confondevano Nora e le facevano credere cose che non erano reali. Però, ecco, diciamo che il suo affidarsi totalmente e incondizionatamente alle mani di Ilissa, fidandosi ciecamente di una persona appena conosciuta… Ecco, questo non depone esattamente a suo favore. Nessuna donna di trent’anni si farebbe convincere così facilmente e, soprattutto, nessuna donna di trent’anni agirebbe come non solo la Nora di inizio romanzo, ma anche come la Nora – diversa e più matura – in cui la protagonista si trasformerà. 

venerdì 24 agosto 2012

Recensione: Il castello in aria

Vogliamo, per caso, parlare della loop nel quale sono appena entrata? No, meglio di no. Dopo aver terminato la lettura de Il castello errante di Howl (di cui potete leggere la recensione qui) mi sono subito immersa nella lettura del seguito, ovviamente. Come si fa, dico, a non amare quest'autrice? C'è un modo?! Perché io non ce la faccio a non amarla, proprio no.


Autore: Diana Wynne Jones
Titolo: Il castello in aria
Prezzo: 15 €
Editore: Kappa Edizioni
Pagine: 202
Il mio voto: 4 piume

Trama

Il Castello Errante è scomparso, e così il potente mago Howl. Intanto un giovane venditore di tappeti di nome Abdullah si rende conto che le sue fantasie iniziano ad avverarsi. C'entra qualcosa il misterioso tappeto di cui il giovane è appena entrato in possesso, e sul quale dorme ogni notte? Una movimentata avventura a cavallo fra due regni, fra castelli volanti, geni in bottiglia, angeli e creature stregate dall'identità multipla, in cui la coraggiosa Sophie dovrà trovare una risposta a mille enigmi, e ricostruire passo dopo passo il mistero legato alla scomparsa di Howl.

La mia recensione

Le notti d'oriente fra le spezie e i bazar son calde lo sai, più calde che mai, ti potranno incantar

Salam a tutti voi miei degni amici!
Pronti per un viaggio emozionante nel deserto dell'estremo oriente? Sì? E allora forza, montate sul tappeto volante di Diana Wynne Jones, non ve ne pentirete!
Il castello in aria è il secondo capitolo della trilogia che riguarda quel losco figuro del mago Howl. A differenza de Il castello errante di Howl, però, i protagonisti di questo libro non sono gli stessi che compaiono nel primo volume. Qui, infatti, Howl e Sophie non sono che comparse, dei cammei che appaiono solo alla fine. Il romanzo, però, non risente affatto di questa scelta dell'autrice, anzi. La prima parte, quella quindi che non riguarda affatto il romanzo precedente, è quella che ho gradito di più perché, verso la fine, la storia sembra perdere un po' di smalto. Il motivo è semplice: è tutto merito di Abdullah, il protagonista indiscusso della storia.
Abdullah, infatti, con la sua simpatica parlantina, ci mette subito a nostro agio e ci trascina con sé all'interno della propria tenda nella quale custodisce la sua preziosa mercanzia. Al lettore sembrerà di varcare la soglia della sua modesta e polverosa dimora e di sedersi al suo fianco, su una delle montagne di stoffe che la riempiono. Abdullah, in fondo, non è che un semplice mercante di tappeti al quale, per uno strano scherzo del destino, succede davvero di tutto. I suoi sogni, senza che lui se ne renda conto, si tramutano in realtà portando con loro anche una bella dose di contrattempi. A causa di una serie sfortunata di eventi si ritroverà a dover gestire una situazione che, da umile venditore di tappeti, certamente non aveva mai nemmeno immaginato.

domenica 19 agosto 2012

Recensione: Il castello errante di Howl

Qualche post fa, precisamente qui, vi avevo detto che avrei passato l'estate sul mio letto a leggere e rilassare il cervello. Ebbene, l'ho fatto. Non faccio altro che stare china sui libri, sia di studio (leggo Gardner e una buona grammatica di lingua italiana per lo stage da coprecarywriter) sia di puro piacere. Oggi sono contenta di recensire Il castello errante di Howl, un libro che conosceranno tutti per via del film di animazione che ne è stato tratto qualche anno fa. Purtroppo (argh, dannate piccole case editrici!) il libro è fuori catalogo e non posso che dispiacermi molto di questo perché, credetemi, se vi piace il genere fantasy Il castello errante di Howl è un libro da leggere assolutamente.


Autore: Diana Wynne Jones
Titolo: Il castello errante di Howl
Prezzo: 15 € (fuori catalogo)
Editore: Kappa Edizioni
Pagine: 245
Il mio voto: 5 segnalibri

Trama

Il castello volante di Howl è una vera minaccia per tutte le giovani di Market Chipping: il potente Mago si diverte infatti a collezionare ragazze dai dintorni, alle quali succhia l'anima e mangia il cuore. Sophie, Lettie e Martha sono state avvisate del pericolo e per questo non possono uscire da sole. Un giorno Sophie s'imbatte in Howl, e si ritrova nel suo castello, le cui porte conducono tutti a mondi paralleli....

La mia recensione

Una porta per ognidove
  
Prendete una donna, più o meno della mia età (2 coff coff 7 anni), chiudetela in casa per via del caldo torrido e datele questo libro in mano: vedrete nascere un mostro. Per rendere l'idea dico solo che, a causa della non comodità della mia stanza (ma queste sono faccende personali) mi sono costretta a leggere nei posti più assurdi e nelle posizioni più impensabili. Adesso, a causa dell'ingordigia che questo libro mi ha fatto sviluppare, ho la stessa identica postura del Gobbo di Notre Dame. 
Ok, non ho la stessa bruttura, ma solo perché sono una donna e quindi, per ovvie ragioni, ho meno peli in corpo. Ma il mal di schiena lancinante credo sia più o meno della stessa intensità di quello provato da Quasimodo. La postura, garantisco, è identica.
Sono rimasta letteralmente estasiata da questo romanzo. E non esagero, affatto. Non appena ho letto l'ultima pagina ho subito pensato "Dannazione, devo subito procurarmi il secondo!". Brutto, bruttissimo segno per la mia povera schiena.
Il castello errante di Howl è una porta per ognidove, un passaggio diretto per i nostri sogni. 
Se giriamo la maniglia e oltrepassiamo la soglia ci ritroveremo su un sentiero che ci condurrà in un mondo parallelo. Con questo libro stretto tra le mani si può andare dovunque, basta solo volerlo intensamente. 
Gli elementi che compongono la storia, il castello sempre in movimento, il demone del fuoco, le tre sorelle, la matrigna, un misterioso mago, una strega cattiva, suggeriscono un'ambientazione simile a quella delle fiabe dei fratelli Grimm. Anche la struttura stessa del romanzo, in realtà, è molto fiabesca.

martedì 6 marzo 2012

Recensione: La città dei libri sognanti

Nonostante Marzo sia appena iniziato, ecco già la seconda recensione del mese (e chissà, magari è in arrivo anche la terza!).

Autore:Walter Moers
Titolo: La città dei libri soganti
Prezzo: 16,80 €
Editore: Salani
Pagine: 509
Il mio voto: 5 segnalibri

Trama

Un avvertimento
Questa è una storia su un luogo in cui leggere è ancora un'avventura. Qui si parla di un luogo dove, a leggere, si rischia d'impazzire. Dove i libri possono ferire, avvelenare e perfino uccidere. Solo chi, pur di leggere, sia veramente disposto a correre simili rischi, solo chi sia pronto a giocarsi la pelle pur di conoscere la mia storia, mi segua e volti pagina. 
Ildefonso de' Sventramitis.

Un'altra avventura ambientata nel fantastico continente di Zamonia delle Tredici vite e ½ del Capitano Orso Blu. A Librandia, una città che ha l'aspetto di un'immensa biblioteca ed è popolata da mostri e libri viventi, un'avventura tra il poliziesco e il fantasy demenziale.

La mia recensione

Trip o Bad Trip?

Qualcuno categorizza questo libro come una lettura adatta ai bambini di 10 anni. La prima cosa, però, che ho imparato tenendo - ben stretto!- questo libro tra le mani è che non bisogna mai (e dico mai!) credere a ciò che si divertono a scrivere sulla quarta di copertina. Mai, come in questo caso, chi ha scritto la quarta di copertina poteva essere più in torto!
La città dei libri sognanti, infatti, decisamente non è rivolto ai ragazzi, bensì si tratta di un libro che chiunque abbia una forte - ma che dico?- fortissima, passione per la lettura deve assolutamente leggere!
Come se le pagine fossero intrise di una sostanza allucinogena che si insinua dentro il nostro organismo attraverso il tatto ci ritroviamo a vivere un trip, teletrasportati nel bel mezzo delle strade di Librandia, una ridente cittadina situata nel continente di Zamonia, circondati dagli strani e buffi esseri che la popolano.
Librandia è la città nella quale chiunque abbia la passione per la letteratura, sia perché si tratti di uno scrittore o aspirante tale, sia che si tratti solo di un umile lettore accanito, vorrebbe vivere.
Tutto - ma veramente tutto! - è fatto di libri o, in una qualche maniera, li riguarda. Librandia è come il Paese dei Balocchi per Pinocchio, come la ghianda d'oro per Scrat, come la Fabbrica di Cioccolato per Charlie... Librandia è la Diagon Alley dei libri!