giovedì 1 giugno 2017

Il mio #maggiodeilibri - riassunto semi-serio del mese dedicato alla lettura

Il mese di maggio è volto al termine e mi sono successe davver tante di quelle cose che è letteralmente volato. Non mi sono accorta dei giorni che passavano, delle giornate che terminavano, delle ore che scorrevano veloci. Questo, si dice, succeda quando ci si diverte. Non so se posso dire di essermi divertita ma sicuramente ho vissuto un mese meraviglioso. È stato un mese intenso, pieno di emozioni forti e di nuove scoperte.

Il mio mese di maggio è iniziato con la Festa di Sant Jordi (di cui potete leggere qui), una giornata
Banchetti il giorno di San Jordi
all'insegna dell'amore e dei libri – e dell'amore per i libri, ovviamente – e si è concluso con la Fiera del libro di Madrid.
Sapete, perché ve ne avevo parlato altrove, che a causa della mia nuova vita qui ho provato un po' di confusione e ho vissuto un periodo – molto lungo in verità – che mi ha tenuta lontana dai libri, dalla lettura e da questo blog.
Questo mese invece, chissà se perché è proprio il mese dedicato ai libri, mi sono riavvicinata alla lettura. Gradualmente, è vero, ma è stato comunque un passo importante.
Credo che, in parte, sia stato merito dell'iniziativa del #maggiodeilbri che mi ha permesso di parlare con me stessa, di avere un dialogo costruttivo con la Nereia alle prese con la sua nuova vita, di riconsiderare questo spazio e i suoi contenuti.

Non sono più la persona che ero prima, la persona che ha lanciato questo blog nella blogosfera convinta di poter fare grandi cose. Sono una persona diversa, per certi aspetti migliore e certamente più matura. E lo è anche il mio atteggiamento ai libri e alla lettura: ho sviluppato, tra la metà del 2016 e i mesi del 2017, un interesse per cose di cui prima non conoscevo neanche l'esistenza. Sono sempre stata interessata alla questione femminile, alle autrici donne e alle loro storie, ma le esperienze vissute nell'ultimo periodo mi hanno fatta interessare ancora di più. Certo, mai paragonerei la mia vita a quella di donne incredibili come le Brontë, della Austen o di Emily Dickinson, ma ho consolidato una certezza: tutte, potenzialmente, siamo donne incredibili. E lo siamo sempre, tutti i giorni della nostra vita, e lo siamo ancor di più quando ci facciamo forza da sole e affrontiamo grandi cambiamenti.

Vivere in un posto che, nonostante ti ospiti da 10 mesi, non consideri ancora casa tua e sentirsi comunque una turista in vacanza non è semplice. È destabilizzante. È fonte di insicurezza. È, a suo modo, forse anche un po' deprimente.
In un altro momento mi sarei nascosta dietro la mia corazza e rifugiata nella mia comfort zone, costituita dalla lettura, e avrei affrontato il mondo esterno solo quando il periodo orrendo sarebbe passato, lasciando posto a sorrisi e sicurezze.
Quest'anno, invece, ho lottato strenuamente contro il blocco del lettore, ho iniziato la lettura di almeno una decina di libri e ne ho portate a termine solo un paio. Forse non erano i libri giusti al momento giusto, forse io non ero la persona giusta al momento giusto.

Poi, qualcosa è cambiato. Vedere le persone durante la festa di Sant Jordi che si regalavano libri e rose mi ha svegliata, ha costituito per me una sorta di epiphany (oh, Joyce, fossi in vita saresti contento di questa mia sensazione) e mi ha convinta che il peggio era passato, che potevo anche io essere una donna incredibile. E ho ricominciato a comprare libri, solo scritti da donne, e ho iniziato a leggere Come un fucile carico di Lyndall Gordon che racconta, con estrema passione, la vita di una donna straordinaria. E mi sono accorta che il girl power esiste. 

I miei acquisti del #maggiodeilibri dedicato al girl power.
Sul treno che mi portava a Madrid, per assistere alla fiera del libro ma anche per ritrovare un po' me stessa (Madrid ha questo potere speciale su di me, mi regala sorrisi, buonumore e fiducia in me stessa anche in un periodo pesante), ho acceso il kindle e ho letto. Per 3 ore di fila. Ed è stato liberatorio, è stato come tornare a essere la persona, anzi la donna, che ero prima.
Passeggiare tra i sentieri Parque del Retiro, in mezzo a milioni di persone intente a scegliere libri e sgomitare per gli autografi, mi ha fatto ritornare alla Nereia che passeggiava al Salone Internazionale del Libro di Torino con il sorriso nel cuore. Mi ha ricordato di quanto i libri facciano parte della mia personalità, mi ha fatta tornare a essere la Nereia che porta i libri sempre con sé, persino tatuati sulla schiena.

Il mio #maggiodeilibri è stato una rivelazione, è stato il mese delle scoperte e delle riscoperte, delle giornate passate con una persona speciale, degli acquisti di libri scritti da donne. È stato il mese del girl power. Mi auguro che sia stato un mese importante anche per voi. 
Io, di certo, ricorderò per sempre il 2017 come l'anno del #maggiodeilibri.