martedì 19 giugno 2012

Confessioni di una coprecarywriter #1

Era da un po' che pensavo all'eventualità di rendere questo blog meno settoriale e farcirlo, ma non troppo, di qualche notizia personale. Tranquilli, niente panico: non diventerà un vizio! xD
Colgo così l'occasione per inagurare questa rubrica a cadenza, ovviamente, completamente casuale. Se non s'è notato quasi tutti i post di questo blog hanno una cadenza completamente casuale. Non che io non abbia la costanza... Va bene, lo ammetto. Ultimamente non ho la costanza. Vengo sempre distratta da qualcosa oppure non riesco a gestire le 5 ore di tempo libero per metterci dentro tutto: serie tv arretrate (se penso a quante cose devo ancora vedere mi sento male), lettura, giro in libreria, caffè con le amiche, cinema... Se qualcuno dovesse inventare le giornate da 30 ore (come minimo, ma si accettano proposte) mi faccia un fischio che mi abbono subito, ne ho davvero bisogno.
Da qualche giorno, precisamente da mercoledì, ho iniziato uno stage presso un'agenzia di pubblicità della quale non dirò il nome (per ovvie ragioni). La paga è da fame, se  fossi una fuorisede avrei dovuto inventarmi qualcosa per poter arrivare almeno alla fine mese. Si tratta, comunque, di uno stage part time e composto, quindi, solamente da 4 ore al giorno, in teoria. In pratica, poi, si sa come vanno queste cose e va a finire che non vado mai via all'orario prestabilito. Il mio compito consisterebbe nel cercare di avvicinarmi a capire cosa fa un copywriter. Il massimo sarebbe, addirittura, cercare di diventarlo. 
Per chi non lo sapesse, il copy è, in parole molto povere, colui il quale si occupa di scrivere tutte le parole della pubblicità e dei siti internet. Non è necessario essere solo a conoscenza della lingua italiana, è necessario anche essere creativi, versatili, intuitivi.
Illustrazione di Elina Ellis
Io, manco a dirlo, non ho nessuna esperienza come copywriter e fino a qualche giorno fa (anche se, in verità, lo penso anche adesso) non credevo nemmeno di essere adatta al ruolo. 
D'accordo, leggo. D'accordo, non commetto errori grammaticali. D'accordo, ogni tanto, prima di addormentarmi, invento delle storie nella mia testa per conciliare il sonno. Ma tutto questo non deve necessariamente stare a significare che si è portati per la professione da copywriter. 
Qualcuno, però, ci ha creduto molto più di me e quindi eccomi qui. Anzi lì, in agenzia.
Inutile dire che questo, unito alla pochissima esperienza lavorativa, alla mia timidezza e alla mia fottutissima paura di deludere il mio supervisore, mi porta ad un livello d'ansia tale che non ho provato nemmeno all'ultimo esame prima della tesi di laurea.
Perché ho questo brutto difetto: all'inizio di un nuovo progetto ho bisogno di ricevere un gesto d'incoraggiamento che può consistere anche solo in un sorriso, una pacca sulla spalla, uno sguardo.
E nonostante il periodo di scombussolamento interiore (causato da un individuo che non merita nemmeno il mio disprezzo e che, per comodità, chiamerò X), nonostante il caldo africano, nonostante l'ambiente nuovo, nonostante la frangetta sempre unta, nonostante il pessimo nuovo piano-mezzi dell'Atac, nonostante oggi sia stata una giornata orrenda... Nonostante tutto, io ce la sto mettendo tutta. E va bene se a Settembre, quando tutto questo finirà e finirà anche il mio tirocinio all'università, avrò bisogno di almeno quattro giorni di inutile ozio per riprendermi. Va bene anche se sarò distrutta emotivamente (e lo sarò, eccome se lo sarò).
Se non altro l'ambiente di lavoro non è brutto o pesante, non adesso almeno. Certo non posso dire di trovarmi a mio agio perché non parlo quasi con nessuno e quasi nessuno parla con me.
Però, posso garantirvelo, le persone che lavorano nelle agenzie di pubblicità (in questa, perlomeno) sono "strane", dove l'aggettivo "strano" va inteso come bizzarro, fuori dal comune, sui generis. Hanno una concezione strana del mondo, delle relazioni interpersonali, del prossimo.
Anche il tempo, per loro, scorre diversamente. Sembra dilatarsi, allungarsi e poi restringersi a seconda delle loro esigenze, dei loro piani. O forse, più semplicemente, loro pensano che sia così. 

6 commenti:

  1. Dai, sii positiva!
    Se qualcosa va storto non abbatterti: hai scoperto un modo in cui quel "qualcosa" non va fatto. ;)

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    1. Infatti! :D Grazie mille per il supporto, davvero molto molto gradito. ^^

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  2. Guardi la serie tv Mad Men? Se non la conosci te la consiglio vivamente, parla di pubblicitari "strani" nell'America degli anni '60, copywriter e altre cose che potrebbero interessarti, è stupenda!
    In bocca al lupo per il tuo stage, anche io sono timida, impacciata e ansiosa e ti capisco, ma di solito la gente come noi è anche la più creativa e intelligente (modestamente!) ;D

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    1. Certo che conosco Mad Men ma non ho ancora avuto modo di cominciare a vederla! Avrei voluto iniziare d'estate... Invece, poi, mi sono ritrovata a fare questo stage. Mi ha mandato all'aria tutti i piani, non sai quanta roba ho in arretrato. Ma ce la farò (modalità zen)! xD

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  3. Mi piace, la faccenda della cadenza casuale.

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