È passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui sono riuscita a mantenere una parvenza di costanza da queste parti. I motivi sono diversi e un giorno – prometto! – ve li racconterò, non temete.
Oggi è un lunedì e sì, avete ragione, non è il giorno di Nereia vs Barcelona. Io, però, avevo proprio voglia di scrivere questo post e, quindi, non ha più importanza che sia lunedì.
Ieri, domenica 23 aprile, è stata la giornata mondiale del libro e, come voi ben sapete, è l'inizio del #maggiodeilibri Ma il 23 aprile, qui in Catalunya, è la giornata dedicata a Sant Jordi ed è proprio di lui che voglio parlarvi.
Sant Jordi, conosciuto in Italia come San Giorgio, è stato un martire cristiano e la sua morte è avvenuta proprio il 23 aprile. Non si hanno molte informazioni sulla sua vita, ma ciò che si sa è che è stato un valoroso soldato nell'esercito dell'imperatore Diocleziano.
Si narra che in una città chiamata Salem, in Libia, vi fosse uno stagno grande abbastanza da nascondere un drago il quale, con il proprio fiato, uccideva tutte le persone che incrociavano il suo cammino. Gli abitanti di Salem, per tenerlo a bada, gli offrivano due pecore al giorno ma, quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti a offrire alla bestia un giovane tirato a sorte e una pecora.
Quando a sorte venne estratto il nome della figlia del re come giovane da sacrificare, il re offrì metà del suo patrimonio pur di salvarle la vita ma la popolazione si ribellò, poiché molti avevano visto i loro figli morire. Dopo otto giorni di vani tentativi di salvarle la vita, il re alla fine cedette e la giovane principessa dovette recarsi allo stagno per essere sacrificata.
In quel momento Giorgio, recatosi lì perché a conoscenza dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, dicendole che non v'era nulla da temere poiché non sarebbe morta.
Le suggerì di avvolgere al collo del drago la sua cintura e questi cominciò a seguirla docilmente per le strade della città. Per tranquillizzare la popolazione, Giorgio pronunciò queste parole: "Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro".
A quel punto, il re e il popolo si convertirono e Giorgio uccise il drago, trafiggendolo con una spada.
Cosa c'entra però la storia di Sant Jordi con la festa del libro? In realtà c'entra eccome, perlomeno in Catalunya. Il 23 aprile, infatti, la tradizione vuole che le coppie si scambino dei regali: la donna riceve una rosa rossa dal proprio fidanzato e lei gli dona in cambio un libro.
Le strade di Barcellona si riempiono di banchetti che vendono libri e rose ed è una festa talmente sentita che, in realtà, è una tradizione che non riguarda solo gli innamorati ma anche gli amici e i famigliari.
Questa tradizione, in verità, ha origine in tempi diversi; la tradizione di regalare una rosa alle donne
risale al XV secolo: alle donne che il 23 aprile assistevano alla messa nella cappella di Sant Jordi al Palazzo della Generalitat di Catalunya veniva regalata una rosa. La rosa rossa, che simboleggia la passione, è di solito accompagnata da una spiga di grano che simboleggia, invece, la fertilità.
La tradizione di regalare un libro deriva invece dal Decreto Reale approvato da Alfonso XIII che, nel 1926, rese il 7 ottobre il giorno della festa del libro spagnolo. Con gli anni, la festa del libro venne spostata in tutto il mondo al 23 aprile giorno in cui, tra le altre cose, ricorre l'anniversario della morte di William Shakespeare e Miguel de Cervantes. Ecco quindi che la fusione di due tradizioni differenti ha dato vita a una sorta di San Valentino catalano che, a mio parere, è decisamente più romantico del San Valentino tradizionale.
Non potevo farmi scappare l'occasione di vivere appieno questa festività, nonostante al momento non abbia un fidanzato che mi regali una rosa. Ieri, armata di scarpe comode e tanta pazienza, sono comunque andata in giro per le strade della città e ho acquistato per me stessa un libro e sì, anche una rosa perché, in fondo, ieri era la giornata del libro un po' per tutti, anche per me.
E, come vi dicevo poco sopra, ieri ha avuto inizio anche il #maggiodeilibri, un'iniziativa che – come ben sapete – promuove la lettura.
I temi di quest'anno sono tanti ma il principale è, guarda caso, il benessere. E cosa c'è di meglio che stare bene passeggiando per le strade di Barcellona in un giorno di festa dedicato ai libri e all'amore? Ve lo dico io: niente.
Casa Battló, addobbata per Sant Jordi. |
Ciò che ha reso ieri una giornata speciale è vedere quanta gente approfitta di questa festa per regalare libri ai figli, incentivandoli a leggerli o anche al proprio partner, sia che sia già un lettore accanito sia che non abbia mai letto in vita sua. E non si tratta di libri scelti casualmente, proprio no. I catalani passano molto tempo a scegliere il libro e ho notato con immenso piacere che, per la maggior parte delle volte, scelgono poi di acquistare un libro uscito negli ultimi anni accompagnato da un classico senza tempo. Uno dei libri che ho visto regalare di più è un classico che io ho letto da bambina e che, ricordo bene, mi aveva un po' impressionato: si tratta di Viaggio al centro della Terra di Jules Verne.
Io ho optato per L'età dell'innocenza di Edith Wharton in un'edizione degli anni '90 che, però, sembra un po' più vintage di quello che è. Scegliere, comunque, era davvero difficile un po' perché la mia ignoranza in merito alla letteratura spagnola è quasi imbarazzante – anni e anni passati a leggere e conoscere la letteratura americana buttati al vento –, un po' perché cercare di scegliere un solo libro tra tutti quei banchetti è stata davvero dura.
Libri nuovi, libri antichi, libri vintage, libri firmati dagli autori (e, credetemi, c'erano file pazzesche per farsi autografare qualsivoglia libro), libri di foto, libri antichi: a Sant Jordi c'è davvero l'imbarazzo della scelta.
E, visto che il claim di questa edizione del #maggiodeilibri è Leggiamo insieme, credo proprio che dovrò leggere un po' di letteratura spagnola per farmene un'idea, magari proprio insieme a voi che, pazientemente, mi sopportate. Quindi, miei lettori, da quale autore contemporaneo iniziamo?
Il mio primo Sant Jordi. |
Javier Marías, my dear. Bello tornare a leggerti. Bello passeggiare con te a Bercellona.
RispondiEliminaCara! <3
EliminaBentornata! Mi mancavano i tuoi racconti di vita spagnola. L'età dell'innocenza è bellissimo, ti piacerà molto secondo me! Buona lettura!
RispondiEliminaOhhhh grazie! :)
EliminaAutori spagnoli contemporanei? Io adoro Carlos Ruiz Zafon e Alicia Gimenez-Bartlett, per esempio!
RispondiEliminaAlicia è in lista, vorrei provare a leggere qualcosa di suo (anche se le copertine dei suoi libri qui, in terra spagnola, sono davvero imbarazzanti per quanto so' brutte).
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