Titolo: La parola immaginata. Teoria, tecnica e pratica del lavoro di copywriter
Prezzo: 11 €
Editore: Il Saggiatore
Pagine: 249
Il mio voto: 4 piume
Prezzo: 11 €
Editore: Il Saggiatore
Pagine: 249
Il mio voto: 4 piume
Trama
Nelle pagine di "La parola immaginata" Annamaria Testa racconta gli
aspetti teorici e pratici del suo lavoro di copywriter. Con garbo,
abilità e soprattutto, con una scrittura vivace e appassionante,
illustra le regole, i meccanismi e le strategie necessarie per inventare
una campagna pubblicitaria efficace, spiega come scegliere le parole di
un titolo, come queste vanno associate alle immagini, come la coppia
creativa formata da copywriter e art director deve lavorare, e come
accade che una campagna conquisti il favore del pubblico.
La mia recensione
La parola immaginata ma, soprattutto, pensata
Solitamente non leggo e, quindi, non recensisco, saggi. Non che non mi piacciano i saggi, anzi. Trovo che sia molto difficile scriverne di veramente interessanti e ammiro chi, come Annamaria Testa, riesce a completarne uno senza che questo diventi mai obsoleto.
Purtroppo, però, dopo diversi saggi letti per l'università e la tesi, preferisco orientare le mie letture verso i romanzi che sono, normalmente, più rilassanti.
Mi sono avvicinata alla lettura di questo libro perché mi è stato suggerito e perché, come immagino chiunque lo abbia letto, mi sto avvicinando alla professione del copywriter.
Molti degli argomenti trattati all'interno del saggio, comunque, non mi erano nuovi. Ho avuto la fortuna di leggere e, successivamente, di rileggere (con estremo piacere, mi tocca aggiungere) il lavoro di un mostro sacro della pubblicità che consiglio, caldamente, a chi vuole intraprendere la lettura di quest'opera: La pubblicità, teoria e prassi di Giampaolo Fabris.
La parola immaginata è un testo senza tempo e senza età. Sebbene sia stato scritto diversi anni addietro, ciò che Annamaria Testa ci racconta non risulta "antico", passatemi il termine.
L'argomento è trattato con cura e l'autrice ha pensato con attenzione ai termini da utilizzare. I periodi semplici, chiari e brevi rendono facile la comprensione dei concetti espressi che, anche se non sembra, sono davvero parecchi ma, soprattutto, rendono la lettura piacevole e scorrevole.
Un libro che si presta a diverse chiavi di lettura: si può leggerlo per diletto, per curiosità, per imparare qualcosa o per rispolverare qualcosa dalla nostra memoria.
Il tono con cui l'autrice si rivolge al lettore fa sì che ci si trovi subito a proprio agio, senza sentirsi spaesati se non si conosce appieno l'argomento. È, alle volte, anche scanzonato, ma non perde mai la sua professionalità Non è raro, tra l'altro, che ci si ritrovi a sorridere leggendo qualche periodo. Ebbene sì, avete capito proprio bene: questo saggio, oltre ad essere molto utile, è anche divertente.
Non c'è molto altro da dire se non: "leggere per credere".
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