Questo, in realtà, è un post un po' randomico. Perché parla di tutto, dello stage da coprecarywriter, del tirocinio all'università, della mia vita privata (ma non troppo privata).
Alla fine, nel bene o nel male, è passato quasi un mese da quando sto qui, nell'agenzia in cui faccio la stagista.
Tante cose sono cambiate, tra cui anche il rapporto con "Gli Altri". Ormai ho deciso così, di chiamarli proprio come Gli Altri di Lost. Un po' per omaggiare una delle serie tv che più ho apprezzato negli ultimi tempi, un po' perché il nome si presta bene alla situazione.
Ed è passato anche un mese, quasi, dall'ultima volta che ho sentito X, l'uomo col mestruo per eccellenza. E, se prima pensavo che non avrei resistito alla cosa, adesso comincio a pensarla diversamente. È stato un bene che sia andata a finire così, che sia arrivata l'indifferenza alla sua esistenza da parte mia. Insomma, parliamoci chiaramente: di certo non ho bisogno di lui. Di lui per come è. Forse avrei avuto bisogno di lui come credevo che fosse. Ma non è corretto dire che avrei avuto "bisogno". Perché, effettivamente, non ho bisogno di nessuno. Diciamo che mi sarebbe piaciuto averlo accanto e non come compagno, fidanzato, partner (insomma, avete capito), ma come persona. Sono contenta, invece, di come sia andata. Se potessi tornare indietro rifarei tutto, proprio tutto. Gli dedicherei tutte le attenzioni che gli ho dedicato, gli direi tutte le belle cose che gli ho detto, gli regalerei tutti i bei sorrisi che gli ho regalato. E rivivrei ogni singolo istante, compresa la nostra ultima lite. Quella che mi ha fatto comprendere che non ho bisogno di lui. Adesso posso tranquillamente affermare di essere davvero felice dell'indifferenza che ci riserviamo a vicenda. Non potevo desiderare una fine migliore per il nostro rapporto.
Allo stage, invece, procede tutto come dovrebbe. Credo. I giorni di sfiducia completa sono ormai ottime capacità. Ma lo stimo come persona. Mi piace. E mi piace quando ride. E se sono io a farlo ridere mi piace ancor di più. Non è un "piacere" che nasconde un sentimento o alcuna malizia. È ammirazione. È anche un po' una sorta di invidia, senza che questa però sia caratterizzata negativamente. È, semplicemente, voglia di essere come lui. Un giorno.
parte del dimenticatoio, li vivo sempre più raramente. Questo è certamente anche merito della Nereia Zen che, ve lo garantisco, funziona molto bene. Tutto è cambiato, però, non solo per via della nuova Nereia. È cambiato perché Gli Altri hanno cambiato atteggiamento con me. Non che siamo amici di bevute eh, sia chiaro. Però, nell'aria, ci sono certamente più sorrisi. Ed è bello quando qualcuno di loro mi offre un caffè, o mi sorride da lontano quando mi vede arrivare. La nuova Nereia fa bene anche al mio supervisore che, non so se l'ho già detto, stimo molto. E non parlo di stima per quanto riguarda le sue capacità lavorative. Chiaro, quelle ci sono e sono anche
parte del dimenticatoio, li vivo sempre più raramente. Questo è certamente anche merito della Nereia Zen che, ve lo garantisco, funziona molto bene. Tutto è cambiato, però, non solo per via della nuova Nereia. È cambiato perché Gli Altri hanno cambiato atteggiamento con me. Non che siamo amici di bevute eh, sia chiaro. Però, nell'aria, ci sono certamente più sorrisi. Ed è bello quando qualcuno di loro mi offre un caffè, o mi sorride da lontano quando mi vede arrivare. La nuova Nereia fa bene anche al mio supervisore che, non so se l'ho già detto, stimo molto. E non parlo di stima per quanto riguarda le sue capacità lavorative. Chiaro, quelle ci sono e sono anche
A proposito, comunque, dell'atteggiamento de Gli Altri, però, mi è sorto un dubbio. Un dubbio amletico che ho da qualche tempo, in verità. C'è qualcosa, in me, che ispira il prossimo. Sprigiono, forse, una sorta di bagliore rosa, un'aurea luminescente che attira un certo tipo di persona. Solitamente è un ragazzo, di qualche anno più giovane di me, che ha passato o sta passando un periodo incerto. E, per un motivo o per un altro, mi ritrovo su un balcone ad ascoltare i dettagli della sua vita personale. A me piace ascoltare, mi piace dedicarmi al prossimo, mi appaga perché mi sento viva dentro, mi riscalda. E però a vedermi non si direbbe. Sto sulle mie, sono silenziosa, parlo poco. Sono, fondamentalmente, molto timida. Arrossisco con niente e trovo davvero strano che qualcuno si avvicini a me per parlare di sé. Oh, se qualcuno di voi dovesse vedermi splendere di una luce color pesca me lo dica pure, cercherò di spegnerla. xD Solitamente, infatti, questa cosa non mi porta molto bene. Anzi, diciamo che mi porta molta molta molta sfiga. Per cui, se dovesse tra voi nascondersi un pretendente... Non parlatemi di voi, ve ne prego! xD
Il tirocinio all'università, invece, procede molto bene, forse meglio dello stage. Il professore con cui lavoro (che non è il mio ex relatore ma un suo collaboratore), nonostante le apparenze, è simpatico e disponibile. Anche per il tirocinio, comunque, mi toccherà scrivere. Certo è, però, che a settembre mi raccoglieranno con il cucchiaino: fare due cose contemporaneamente non è il massimo. E, manco a dirlo, ho pochissimo tempo per le letture! Devo ancora imparare a leggere in metro, non credevo fosse così difficile. Quella vocina gracchiante che urla, ogni due minuti, a che fermata ci troviamo, da che lato è l'uscita, la direzione del treno, quale sarà la prossima fermata e baggianate varie prima in italiano e poi in inglese mi disturba non poco.
Inoltre, ho il piacere di annunciarvi che quella simpatica ragazza de La Leggivendola mi ha inviato un bellissimo libro per la sua catena di lettura (un'idea veramente figa, quella ragazza ha davvero un qualcosa in più rispetto a noi comuni mortali) che mi piacerebbe leggere adesso, subito, ora. E invece dovrò aspettare perché procedo come una tartaruga zoppa in salita. Sob. Come se non bastasse non ho terminato Carver e, quindi, non posso dare vita alla nuova rubrica che, però, mi sono convinta ad aprire. So anche già come si chiamerà. Tranquilli, saranno solo 50 puntate. xD
Nessun commento:
Posta un commento