mercoledì 31 luglio 2013

Ciarlando allegramente di... #2

Buongiorno!
Altro post a tema libroso, ma soprattutto mi verrebbe da dire: "Finalmente un altro post!". Ebbene, sono tornata a pieno regime a essere una blogger. Peccato che sia tornata quando sono tutti in vacanza xD vabbè, dettagli. Se va come deve andare sarò sempre sempre sempre con voi, anche dopo l'estate. Contenti? Ok, non rispondete. Meglio che mi lasciate pensare che sia così.
Incredibile ma vero, ho anche trovato la voglia di parlarvi di due libri che, secondo me, non meritano poi di essere veramente letti. Nel senso che, voglio dire, se non li leggete è lo stesso perché, davvero, non vi perdere poi molto. Sarà per questo che non avevo alcuna voglia di scrivere un post perché ecco... Diciamo che di uno sono rimasta più delusa che dell'altro, semplicemente perché non facevo altro che leggerne bene. Un po' quello che mi è accaduto quando ho terminato L'accademia dei vampiri della Mead. Tutti a parlarne bene, tutti a dire che le altre saghe urban fantasy copiavano dalla Mead e poi lo leggo e... Copiare addirittura? Mah, non è che sia tutta questa gran trovata da doverla copiare. Vabbè, commenti acidi a parte, oggi vi parlo di Shadowhunters. Città di ossa di Cassandra Clare e di Gli ingredienti segreti dell'amore di Nicolas Barreau.


Forse le aspettative erano troppo alte, forse è stato pompato a dismisura, forse l'aver letto a destra e a manca che Cassandra Clare e Richelle Mead siano le professoresse del nuovo urban fantasy mi ha depistato.
Insomma, parliamoci chiaramente, i presupposti in realtà ci sono per far sì che questo fosse uno urban fantasy degno di questo nome, gli elementi ci sono proprio tutti ma... sono affrontati in salsa troppo young, non so se mi spiego. E in troppe pagine. Ecco, questo forse è il difetto maggiore. Arrivata a circa metà ho iniziato ad annoiarmi. Io che mi annoio con uno urban fantasy? Un evento raro, quasi quanto imbattersi in una mosca bianca.
In poche parole, Shadowhunters racconta la storia di Clary che si crede umana ma poi tanto umana non è. Clary ha un passato che le è stato cancellato, e quando dico cancellato intendo proprio "cancellato dalla mente" e, a seguito del rapimento della madre, avrà a che fare con gli Shadowhunter appunto. Gli Shadowhunter sono dei nephilim, ossia creature nate dall'incrocio di angeli ed esseri umani. Solitamente i nephilim diventano Cacciatori, impegnati a salvare la Terra dai demoni. Fin qui tutto ok, fa un po' Gaiman e un po' Supernatural. Purtroppo, però, quello che all'inizio mi ha spinta a leggere speditamente, la curiosità per chi sono e come operano i Cacciatori, mi ha poi fatta procedere così lentamente che, pensate un po', ho lasciato a casa il libro prima di partire per le vacanze. Nessuno stimolo a terminarlo, anzi. Ero abbastanza annoiata. Scontatissimo il passato di Clary che sbem, un giorno apre gli occhi e scopre di essere mica un essere umano qualunque, eh no, ma la crème de la crème del mondo degli Shadowhunters. Fine della trama e, quindi, fine del libro. A parte, chiaramente, il più o meno colpo di scena che si scopre alla fine. Colpo di scena, diciamo così. No, perché io l'avevo sospettato. E mi sono anche detta: "ma non vorrai mica che la Clare adesso se ne esca con una cosa tipo questa? Dai, non sarà così scontato!". E invece sì, se ne è uscita proprio con una cosa come questa. Non vi dico cosa, per evitare spoiler, però va'... Diciamo che è una cosa scontata. Troppo. E il mio personaggio preferito è Simon, l'unico personaggio veramente interessevole. Fastidiosa, tra le altre cose, l'impaginazione di questa edizione. Da prendere a sprangate il grafico che se ne è occupato. Tre piume, Cassandra, puoi migliorare.

Dunque, la domanda sorge spontanea: perché ho letto Gli ingredienti segreti dell'amore? La risposta è che non ne ho la più pallida idea. Ma, soprattutto, perché ce l'ho? Ce l'ho perché l'ho preso in un attimo di... non so bene come definirla... Follia? Idiozia? Sconsiderato ottimismo? Vabbè, tant'è che ho l'ebook, pagato 0.99 cent.
La storia raccontata si può riassumere così: una tizia che ha un ristorante a Parigi non è molto fortunata in amore e non legge libri. Ok, già mi stava antipatica soprattutto perché quasi lo dice con spensieratezza che non ha mai letto in vita sua... Mancava solo che si giustificasse dicendo che non amava leggere perché i libri non hanno le figure e poi davo fuoco al mio lettore ebook. 
Coff, dicevo. Un giorno viene scaricata dal suo fidanzato, di cui ovviamente non ricordo il nome, e sfuggendo alla polizia (non fossilizzatevi sul perché, è un'idiozia) entra dentro una libreria. A quel punto senza un motivo apparente compra un libro. Il protagonista di tale libro, scoprirà successivamente, si innamora di una tipa che lavora in un ristorante (proprio come lei!) che si chiama Le temps des cerises (come il suo!) e indossa un abito verde (proprio come il suo preferito!). Così, Aurélie decide di contattare lo scrittore per chiedergli come mai abbia scritto un libro su di lei ma viene sempre ostacolata dall'editor André, che cerca in tutti i modi di non metterla in contatto con questo misterioso scrittore inglese. Bene, questa è la trama. Ah, no dimenticavo. Per quasi tutto il romanzo lei indossa questo benedetto vestito verde. Ecco, adesso è completa. Già da ciò potete intuire come va a finire. Dai, la prima cosa scontata che vi viene in mente? Bene, è proprio così. Avete pensato bene. Letto in un giorno e mezzo, più per disperazione che per altro, è un libro tralasciabile.
Mi domando come mai sia stato pubblicato da Feltrinelli... Solitamente non è una casa editrice da romanzetti rosa alla Newton Compton. Eppure questo è proprio un romanzetto senza alcuna pretesa, da alternare a una copia di Di più Tv o di Novella 2000 (che io non compro e non so nemmeno se vengono ancora stampati, ma era per rendere l'idea). In più, sempre che ve lo stiate domandando, Nicolas Barreau non esiste, è uno scrittore finto. Un po' come Sveva Casati Modignani, è una trovata pubblicitaria. Creato ad hoc da una casa editrice francese tedesca (Elisa mi ha fatto accertare della paternità dell'idea) per vendere romanzetti senza troppe pretese e far credere a tutti che sia un giovane piacente di non ricordo quanti anni, tipo 29. Insomma, Nicolas, 2 piume per l'impegno. 

10 commenti:

  1. "Gli ingredienti segreti dell'amore", uno dei libri più irritanti che abbia letto in vita mia :D
    Però non sapevo che Nicolas Barreau non esistesse :/ Credevo fosse tedesco (figurati che gli ho anche dedicato una puntata di Due titoli, un solo libro... che gaffe :P). Comunque Feltrinelli ha pubblicato anche il secondo...

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    1. Ahahaha ma perché le ciofeche ce le abbiamo tutte in comune? Preoccupante xD xD
      Be', forse è una notizia che è uscita fuori ultimamente. Non ricordo dove l'ho letto, comunque sì insomma, non esiste. La foto in bianco e nero che gira sarà di un povero scemo (come il tipo del libro appunto) a cui hanno dato 50 euro per farsi fotografare. Chi lo sa xD
      Tedesco, francese, non ricordo affatto... Pensa te quanta importanza gli ho dato! ^^

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  2. Io ho letto entrambi i libri di Barreau e ammetto di essermi fatta fregare xD Lo so che tutti ne parlano male e che sono piuttosto banali, ma a me sono piaciuti. E' anche vero che li ho letti diverso tempo fa, ora dopo tutti i libri rosa che ho letto forse li apprezzerei di meno, ma ho trovato una vena romantica che mi è piaciuta e l'ambientazione parigina con me fa sempre centro lol Ora non sputatemi addosso ahaha Comunque ci sono rimasta male quando ho scoperto che lo scrittore non esisteva ;_;

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    1. No, be', certamente a qualcuno piaceranno perché hanno avuto un discreto successo sia in Germania che in Italia.
      Però, ecco, diciamo che non sono il tipo di persona per questi romanzi. E sono romantica eh, innamorata dell'amore. Avrei preferito qualcosa di più complesso. Ecco, sì, "complesso" è la parola adatta.

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  3. Ma il vestito quindi è verde... o rosso? No, giusto per curiosità! :P

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    1. Verde, verde. E lei ha spesso (o sempre?) i capelli legati. Tremenda, antipatica e pesantona come poche... L'incubo di ogni uomo.

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    2. Avrei detto rosso, dalla copertina! :P

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  4. Ho letto anche io "Città di ossa" e sarà che non avevo alcuna aspettativa e che l'ho letto mentre preparavo un esame, ma non mi è dispiaciuto; è sicuramente una lettura molto, molto leggera. Però concordo, Simon è il personaggio che ho gradito di più (anche Luke e Bane sono interessanti, ma nel libro gli viene dedicato pochissimo spazio e quindi non è che possa esprimere un giudizio come si deve).

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    1. Leggerò anche il secondo, vediamo se migliora... Mumble.

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    2. A me il secondo è piaciuto meno, a voler essere onesti xD

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