venerdì 11 settembre 2015

Recensione Angelize

Guardate, sul serio, non riesco a capacitarmi del fatto che sia stata così brava da aver mantenuto un ordine nelle pubblicazioni dei post. Se riuscissi a esserlo tutte le settimane questo potrebbe trasformarsi davvero in un blog serio. Ma a noi le cose serie non piacciono e quindi tranquilli, non accadrà mai che da queste parti si parli di libri ed editoria in modo borioso e accademico. E manco con una cadenza settimanale esatta, perché qua a casa di Nereia si è coerenti: tutto sempre alla cactus!
Dunque, oggi vi parlo di una delle mie ultime letture e cioè di Angelize di Aislinn, libro pubblicato da Fabbri Editori e il cui seguito è Lucifer – in via di reperimento da parte della suddetta blogger.
Ordunque, partiamo con la recensione (sperando di riuscire a farla di senso compiuto).

Titolo: Angelize
Autore: Aislinn
Editore: Fabbri Editori
Pagine: 440
Prezzo: 16 €
Il mio voto: 4 piume

Trama

Essere un angelo è terribile. Non provi emozioni, non puoi toccare, mangiare, amare. Per questo molti di loro cominciano a desiderare la vita terrena per provare quello che non hanno mai sperimentato nell'eternità. Per liberarsi dalla condizione eterea hanno solo un mezzo: uccidere un essere umano che prenderà il loro posto. Un gruppo di vittime, però, non si è rassegnato a questo poco invidiabile destino e ha trovato il modo di reincarnarsi in corpi nuovi che sono una via di mezzo tra angeli e uomini. Di nuovo sulla terra, questi angeli bastardi vorrebbero soltanto ricucire i pezzi di vite bruscamente interrotte, finire gli studi, ritrovare amori perduti. Come Haniel, privo di regole e affamato di sesso, che "indossa" ora il corpo di una ragazza. O come Hesediel, che cerca di far capire alla donna che ama che è tornato dalla morte, e che adesso è in grado di guarire da qualsiasi ferita. Ma gli angeli "puri", quelli che non hanno mai ceduto alla tentazione della carne, sono in caccia, armati di spada e fuoco celeste, decisi a spazzar via le abominazioni. Per sopravvivere gli "angeli bastardi" dovranno dar battaglia a forze molto più grandi di loro e prepararsi a terribili sacrifici... 

La recensione

Angelize è un romanzo pubblicato nel novembre del 2013 – arrivo sempre puntuale alle novità, come potete ben vedere – ed è contemporaneo a tantissimi altri libri che trattano lo stesso argomento, chi bene e chi no (filone angelico poporno vi dice niente? Ecco). Ci tengo subito a precisare che Aislinn non scrive quel genere di libri, anzi.
Prima ancora che il filone urban fantasy che riguarda gli angeli sbarcasse in libreria, io già ne ero una fan non dico accanita ma entusiasta. Da brava telespettratrice, nonché fan affezionata, di Supernatural non potevo non apprezzare Angelize, dove gli angeli non sono esseri di affascinante e irresistibile bellezza che fanno breccia nei cuori di idiote e verginee donzelle, ma sono cazzuti guerrieri. Come, appunto, dovrebbero essere intesi da tutti. Gli angeli, signori miei, sono soldati di un esercito e sono qualche volta sono anche cattivi, chi più e chi meno. E uccidono, eccome se uccidono!, sia le persone che altri angeli. 
E in Angelize gli angeli sono guerrieri e ammazzano la gente. Ed è per questo che sento il bisogno di procurarmi il secondo volume quanto prima e di inserirlo, a sbafo, nella lista dei libri da leggere il prima possibile. Andiamo con ordine però, perché cercare di spiegare qualcosa di questo romanzo senza incorrere in clamorosi spoiler – o in vicende personali – non è cosa semplice e ho bisogno di calma e concentrazione.

Partiamo con qualche accenno alla trama. Gli angeli sono esseri incorporei e invisibili e, in quanto tali, non possono interagire con il mondo reale: non possono toccare o spostare gli oggetti, non sentono la pioggia sul viso, l'erba bagnata sotto i piedi, l'odore del mare, il sapore del caffè. Non possono fare nulla di quanto, invece, è concesso agli esseri viventi. Solo portando gli esseri umani a togliersi la vita possono reincarnarsi e far sì che l'umano di turno prenda il loro posto. Questo è quanto è successo ai protagonisti di Angelize: Hesediel, Haniel e Rafael. Fregati dagli angeli, adesso sono costretti a una vita eterea. C'è un altro modo, però, che permetterebbe a Hesediel, Haniel e Rafael di reincarnarsi e tornare sulla Terra ed è loro offerto – con toni invitanti e melliflui – dalla Dea, una divinità che vive all'interno del Cimitero Monumentale ed è sempre accompagnata da un fauno.
Tutto sembrerebbe andare per il verso giusto, più o meno. Perché, mentre Haniel si reincarna nel corpo di una ragazzina, Hesediel e Rafael sono riusciti a riacquistare il loro corpo, cosa che li spinge a ricucire i pezzi della loro vita prima della morte. Ma c'è un ma. Niente è come sembra.
Secondo gli angeli "puri", che hanno ben preciso in mente un disegno divino, l'esistenza dei mezzi angeli è superflua e inutile, nonché in un certo senso offensiva: non sono angeli e non sono esseri umani, costituiscono dunque un abominio. 
Questo è il motivo per cui si scatenerà una guerra vera e propria tra gli angeli puri, che cercano – dal canto loro – di mantenere "pulita" la razza, e mezzi angeli che, invece, vittime di un destino non desideravano, cercano solo di sopravvivere.

Ho apprezzato moltissimo che Aislinn abbia deciso di ambientare il romanzo a Milano perché credo che sia una città italiane che meglio si presta al genere urban fantasy, per i colori, il clima e la struttura sia del centro storico ma anche (e soprattutto) della periferia. 
Inoltre, ho trovato piacevole e interessante scoprire della vita dei personaggi poco a poco anche se, lo ammetto, avrei preferito che ci fossero più dettagli sulla vita di alcuni personaggi secondari. Non mi lamento, però, perché probabilmente verrà loro dedicato più spazio nel secondo volume. 
Dimentico, a volte, che non è possibile avere tutto e subito soprattutto quando la storia si sviluppa in più volumi – come in questo caso. A questo romanzo, in poche parole, non manca niente: buona dose di legnate – che a me piacciono sempre –, colpi di scena, bei personaggi, personaggi stronzi e soprattutto ottimo finale, che ti fa desiderare di avere a portata di mano la seconda parte.

Altro aspetto da non dimenticare e che io ho apprezzato in particolar modo è la scelta di Aislinn di utilizzare tre punti di vista differenti per la narrazione – quelli di Haniel, Rafael e Hesediel appunto. Trovo che questa tecnica renda il romanzo più avvincente e coinvolgente, oltre a far sì che il lettore conosca ogni personaggio in modo più approfondito. 
Ora, io non lo so se Aislinn si guarda Supernatural, ma io che lo guardo ed è senza dubbio alcuno una delle mie serie tv preferite non potevo che amare anche Angelize.

6 commenti:

  1. Supernatural lo guardavo anch'io, ma dopo trecentocinquantamila stagioni, più o meno, mi è venuto a noia. E' più lungo di Beautiful?
    In quando ad Angelize: letto qualche anno fa e mi era piaciuto molto, concordo. Però, chissà perché, il bisogno di leggere il sequel - che dovrei avrei avere pure - non l'ho ancora sentito.

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    1. E dai, leggilo il sequel, dai!

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    2. Il primo Angelize mi era garbato, il secondo l'ho adoraterrimo *__*

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    3. Non dirmi ciòòòòò, ché io devo attendere per leggerlo (troppe cose in mezzo tra me e il secondo volume).

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