venerdì 5 febbraio 2016

In my bookshelf #30


Buongiorno!
Scrivo questo post appena sveglia, perché ieri ho prima lavorato, poi mi sono messa a sistemare e lavare la nuova libreria (a proposito: yeeeee!), poi s'è fatta una certa e avevo un impegno, sono tornata tardi, ho cenato e niente, sono svenuta sul cuscino. Per cui, dato che tra un paio d'ore devo essere dall'altra parte di Roma e devo anche lavorare nel tragitto – almeno con la mente –, scrivo questo post che non ho ancora terminato di bere il caffè.
Adesso so che l'immagine di me in pigiama vi tormenterà per il resto della settimana, ma pensate subito alle copertine di Josephine Angelini per riprendervi, se serve.
Dunque, come ogni primo venerdì del mese, eccoci a parlare di ciò che ho letto, comprato, messo in lista desideri e blablabla.

Non so quanta roba ho comprato a Gennaio, a dirla tutta. Poca comunque. O meglio, ho preso tutto al Libraccio e ho pagato le copie 3 euro l'uno, a esclusione di due libri pagati esattamente la metà.
Con l'ausilio dello strumento anobii – io senza sarei davvero persa, non che sia un sito stupendo, ma non ho il coraggio di inserire manualmente tutti i libri su Goodreads (perché della mia libreria ne mancano moltissimi e nun c'ho voglia mancopegniente) – vediamo cosa è giunto in casa.
Attraverso uno scambio effettuato su Bookmooch ho ricevuto Quando dio era un coniglio di Sarah Winman che ho corteggiato da quando è uscito e mai ho avuto il coraggio di acquistarlo. Pensavo lo avrei preso, un giorno, in biblioteca perché Strade Blu è convincente ma non sempre. 
È vero, pubblica Gaiman e siamo d'accordo tutti, ma spesso le scelte editoriali sono un po' meh. E questo potrebbe essere super meh, intendiamoci, 100 argomenti tutti insieme (le Torri Gemelle, una vincita alla lotteria, una perdita di memoria, un coniglio) e non ci sono neanche poi tutte 'ste pagine. Vabbè, insomma, quando lo leggerò vi farò sapere.
Passiamo ai tre libri presi esattamente alla metà del loro prezzo: si tratta di Arcano 21 di Luca Ragagnin e Blumenberg di Sibylle Lewitscharoff, entrambi pubblicati da Del Vecchio Editore.
Questi li ho presi perché, durante #BlogNotes15, allo stand Del Vecchio il ragazzo che c'era – di cui, peeeeerdono! Non ricordo il nome – mi disse che Blumenberg gli era piaciuto molto e che Arcano 21 non era niente male. Ora, i libri che parlano di librerie e librai, normalmente, sono delle cagate pazzesche piene zeppe di retorica spicciola imbarazzante quasi quanto la psicologia spicciola di C'è posta per te. Però io una chance a Luca Ragagnin gliela voglio dare, non foss'altro per la stupenda copertina.
Ho preso, poi, a un prezzo davvero irrisorio, Amore e Amicizia di Jane Austen e La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo di Gaetano Cappelli. Sempre a un prezzo davvero irrisorio ho comprato Hotel Bella Vista di Colette delle edizioni – ormai fallite – La Tartaruga (anche Amore e Amicizia è della stessa edizione, sono riuscita a trovarlo e mi sono commossa non poco) perché adoro queste copertine. E avevo anche trovato La casa della gioia ma io ormai ce l'ho Neri Pozza, che faccio? La doppia copia è da escludersi. E la traduzione è sicuramente migliore quella di Neri Pozza. E quindi niente.
L'ultimo libro comprato nel mese di Gennaio è Antropologia di una ragazza di Hillary T. Hamann pubblicato da Fandango. Questo lo voglio, dico sul serio, DA SEMPRE. Però 20 euro, mamma mia. E poi, soprattutto, 730 pagine... neanche a dire lo prendi in biblioteca. Dato che ultimamente leggo 90 cose in contemporanea, non avrei fatto in tempo a finirlo prima che il prestito scadesse. E quindi, per 10 euro, me lo sono portato a casa. Non so, ho l'impressione che sia una mezza sòla ma, anche qui, voglio dargli fiducia.

Andiamo alle letture fatte. Dunque, ho letto Deserto americano di Claire Vaye Watkins che boh. Non so davvero cosa dire. Vorrebbe essere un distopico che prende spunto da una vicenda realmente accaduta – quella della setta di Charles Manson negli anni '70 – ma non ci riesce pienamente. Troppe cose sono lasciate al caso e voi, se leggete distopici, sapete bene quanto me che una spiegazione a come sia il mondo in quel momento deve esserci, più o meno approfondita eh, ma deve esserci.
Guardate, pure il mondo di Divergent è spiegato meglio, e ho detto tutto. Per fortuna la traduzione italiana è di Massimo Ortelio, che avevo già apprezzato in Storia della pioggia di Niall Williams, e questo rende la lettura scorrevole e per niente pesante. Altrimenti, non so, sarei morta di tedio credo. Quindi grazie Massimo, mi hai reso meno spiacevole la lettura di un libro spiacevole.
Ho poi letto il fumetto di Arkas, che si chiama Indecenze, ed è il primo volume della serie di Kastrato di cui vi ho parlato qui sul blog e poi un libro che mi ha fatto piacere leggere perché ne avevo proprio bisogno (e mi ha risollevato il morale dopo il distopico che finge di essere distopico) e di cui vi ho parlato circa a metà mese: mi riferisco a Gulasch di cervo. Caccia al tesoro nel cuore della Baviera di Graf & Neuburger che mi ha fatto scoprire le pubblicazioni della Emons e gli sono molto grata per questo.
Ho letto anche La carne di Cristò, pubblicato da Intermezzi Editore e di cui vi parlerò approfonditamente la settimana prossima. Bello, mi è piaciuto molto. È piccino, circa 150 pagine, quindi lo si legge davvero in pochissimo tempo, ma resta abbastanza impresso. Ci sono delle scene che mettono un po' d'ansia, un po' tanta. Però, è bello. Anzi, è bello proprio per questo. Difficile da spiegare senza scendere nel dettaglio, ma ci provo e ve ne parlo mercoledì prossimo. Giuro!
E poi, in ultimo, arriva lui: IL libro del mese di Gennaio. Quello più bello. Quello di cui vi ho parlato qualche giorno fa. Mi riferisco ovviamente a Non abitiamo più qui di Andre Dubus di cui vi ho parlato qui e, se non la smetto di nominarlo praticamente a chiunque, corro il rischio di passare per la fangirl della situazione e ma anche no eh, c'ho 30 anni ed è bene che mi comporti come tale :disse buttandosi dietro le spalle un lembo del plaid con l'unicorno:.

In lista desideri, incredibile ma vero, ci finisce davvero poca roba: il primo è Jane Steele di Lyndsay Faye e si tratta di una riscrittura di Jane Eyre. Le cose so' due: o è davvero bello, o è una schifezza senza eguali. Lo scopriremo. Altro libro che finisce in lista desideri è I cavalieri del Nord di Matteo Strukul di cui ho sentito parlare da un botto di gente e quindi... dici, e quindi? E quindi io sono curiosa come una scimmietta e per cui è finito dritto dritto in lista desideri.
L'ultimo libro aggiunto è un saggio sulla corrispondenza – sono strana, lo so – e si tratta di L'arte perduta di scrivere le lettere e come ritrovarla di Simon Garfield che, a dispetto del titolo, non è un manuale idiota su come scrivere lettere al proprio amato. Solo che, ahimè, dopo la pubblicazione negli anni '90 di Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta ogni libro è buono per metterci in mezzo lo zen, l'arte o la motocicletta.

E voi? Letture, non letture, lista desideri, acquisti? Io al momento leggo – lentamente ma non per colpa sua – Shirley di Charlotte Brontë e Cime tempestose della sorella Emily ma ho anche iniziato La straordinaria tristezza del leopardo delle nevi di Joca R. Terron. Voi? Ditemi un po'.

10 commenti:

  1. My dear!
    Peccato per il distopico che si finge distopico, se prende spunto dalla famiglia Manson poteva davvero essere interessante.
    La carne e I cavalieri del nord sono pure nella mia WL, ma campa cavallo. Scaffalate di roba da leggere. Scaffalate.
    (e dovrei esserne lieta, ma col tempo 'sì centellinato è una tortura T__T)
    Comunque Blumenberg l'ho finito, ora finisco L'estate segreta di Babe Hardy - figherrimo, poi te lo passo se vuoi - e poi... uhhhh. Tremenda scelta °___°

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    1. Ehhhhhh aumentano i libri da leggere. Faccio schiferrimo xD

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  2. Oh! Che nel post! L'obiettivo di quest'anno è rimasto quello di appiopparti la "collinsite"... Ce la posso fa! :DD

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  3. Io ho appena preso Gli anni di Annie Ernaux (in offerta su Amazon e Bookrepublic, se vi interessa ;)
    Ho finito ieri Brooklyn dell'irlandese Colm Toibin e mi manca :(

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    1. E vabbè, allora lo fai apposta per farmi venire in mente di saltare la lista dei to be read? :)

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  4. Nooooo, non dirmi così di "Quando dio era un coniglio" perché è praticamente da una vita che lo voglio!! Verrò a leggere la tua recensione quando l'avrai finito, così deciderò... :D

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    1. Il meh è dietro l'angolo, sallo! :P
      No, scherzo. È che mai mi ero soffermata troppo sul numero di pagine e il numero di argomenti... Dopo averlo ricevuto un po' ci ho fatto caso. Chissà, magari la mia impressione – senza averlo letto – è sbagliata. Anzi, spero sia così.

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  5. You're welcome, my dear.

    Massimo Ortelio

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