mercoledì 9 maggio 2012

Missione Classici #1

Attraverso la recensione de La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne (che potete leggere qui) colgo l'occasione per aprire una nuova rubrica: Missione Classici.
Missione Classici sarà una rubrica, a cadenza non propriamente regolare, che sarà sempre legata ad una recensione: la recensione, appunto, di un classico. Ma in che cosa consiste? 
Sono convinta che i classici vadano letti, prima o poi, da tutti i lettori perché sono una tappa importante nella letteratura italiana e straniera. Ma nonostante io creda che vadano certamente letti, non per questo devono essere apprezzati per forza, anzi! Proprio per questo motivo entrate in gioco voi. :)
Dopo la recensione del classico letto ve ne proporrò altri tre. Sarete voi a scegliere quello che tra quelli proposti vi piacerebbe vedere recensito sul blog e, perché no, potreste leggerlo con me e poi farmi sapere cosa ne pensate, se vi è piaciuto, se è un classico da evitare.
Che ne pensate?
I classici per questa prima puntata sono:

Emma di Jane Austen

Trama:

Ereditiera giovane, bella e un po' viziata, sola e intelligente, Emma Woodhouse si impegna combinando matrimoni di amici e parenti senza pensare affatto al proprio. Ma la realtà e l'immaginazione si fondono nella sua mente e la comunicazione con il prossimo diventa difficile: tra la protagonista e gli altri personaggi nascono così una serie di fraintendimenti, quasi una "commedia degli equivoci". In fondo "Emma" si rivela una divertente e implacabile satira di ogni pretesa di affidarsi ciecamente al raziocinio.

 Agnes Grey di Anne Brontë

Trama

Basato in larga misura sulle esperienze personali dell'autrice, il primo romanzo di Anne, la più giovane delle sorelle Brontë, pubblicato nel 1847 con lo pseudonimo di Acton Bell, colpisce per la sicura, armoniosa linearità della narrazione, per il perfetto equilibrio di una struttura in cui nulla - né un episodio, né una battuta di dialogo, né una descrizione - appare superfluo e in cui nulla è incompleto. Protagonista e io narrante della vicenda Agnes, la giovane istruttrice che lascia la casa paterna, spinta, più che dalla necessità economica, dal desiderio di conoscere il mondo e di dar prova di sé, appare una figura di sorprendente modernità nella sua piena consapevolezza, nella implacabile lucidità con cui osserva il mondo che la circonda. Animata da una semplice, umanissima trama d'amore, la vicenda del romanzo è giocata sul contrasto tra il rigore morale, la solida stabilità di Agnes e la vacua instabilità, la corruzione della "buona società" in cui la giovane donna si muove, ritratta con una penetrante, affilata ironia che mette a nudo quello che Anna Brontë definiva " il lato oscuro della natura umana 'rispettabile' ".

Oliver Twist di Charles Dickens

Trama

In Oliver Twist Dickens dà veste immaginativa alla sua dura infanzia di “orfano” e di operaio nella turbolenta Londra dei primi decenni del XIX secolo e la trascende in una dimensione più universale. Perciò, come dato strutturale profondo, troviamo la semplicità e la potenza della lotta dell’Innocenza contro il Male; e l’ottica infantile che sottopone a radicale critica l’incomprensibile mondo adulto. Oliver però è anche lo strumento per esplorare un mondo storico quanto mai problematico, di cui abbiamo intensissime e quasi visionarie immagini tanto nei primi capitoli, in cui è satiricamente rappresentato il concreto e inumano funzionamento delle “workhouse” (sorta di ospizi e case di lavoro per poveri e disoccupati), quanto nella parte centrale, e conclusiva, dove percorriamo una Londra terribile: la metropoli non del progresso borghese ma del crimine e della degradazione. Oliver Twist – conosciuto a volte attraverso le versioni ridotte per ragazzi – va riscoperto nella integrità di testo letterario, come lo ha riscoperto il cinema nella versione di Polanski, ultimo dei grandi maestri, tra cui Eisenstein e Lean, che ne sono stati conquistati.

Quale tra i tre vi piacerebbe vedere recensito?

8 commenti:

  1. Credo Twist possa rivelarsi il meno pesante -.-

    RispondiElimina
  2. Dickens! Pur essendo un classico, a me piace molto!
    (i classici sono una tortura per me... li leggo solo quando il peso di una lacuna letteraria "classica" diventa insostenibile)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dipende dai classici anche per me sono un peso (vedi Madame Bovary o I dolori del giovane Werther che avrei lanciato volentieri dalla finestra), ma alcuni invece li ho apprezzati molto (Brontë in primis o anche Kafka). E però ho delle lacune "classiche" davvero insostenibili, devo fare qualcosa. Ma con calma, senza fretta. :D

      Elimina
  3. Bella rubrica e scelte interessanti... Io non ne ho letto nemmeno uno ma quasi quasi voto 'Emma'. Anzi, sai cosa? Mi sa che me lo leggo pure io. XD

    RispondiElimina
  4. Io punterei su 'Emma', anzi, mi sa che adesso lo inizio anche io ^^

    RispondiElimina
  5. Che bella questa rubrica, me l'ero persa!
    Io adoro i classici, ne ho letti tanti, ma me ne mancano altrettanti :)
    Di questi ho letto solo "Agnes Grey", non è assolutamente pesante e si legge bene.

    Valentina
    www.peekabook.it

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Be', le puntate sono random (come tutto sul mio blog) e nemmeno troppo frequenti. Però mi impegno a farne di più e grazie per il complimento ;)

      Elimina