Quindi, eccoci al terzo appuntamento con il Gruppo di lettura indetto da Start from Scratch al quale, se volete, siete sempre in tempo a prender parte cliccando qui. Chiedeteci l'invito che siamo pronti ad accogliervi.
La terza puntata, in verità quarta ma alla precedente non ho potuto prender parte perché la mia lista dei to be read spaventerebbe chiunque, si è svolta in modo un po' particolare. Siccome noi siamo degli elettori della Casa delle Libertà facciamo un po' come c...o ci pare e quindi non abbiamo letto tutti lo stesso libro, ma solo lo stesso autore: Jonathan Franzen. Con la possibilità di scegliere un volume di tutta la sua bibliografia, ho deciso di leggere Le correzioni. Il motivo è semplice: avevo già amato alla follia Libertà, sebbene le numerose critiche negative, di cui vi avevo parlato qui. Così, dato che chi aveva amato Le correzioni, aveva poi snobbato Libertà, ho voluto leggere l'altro romanzo di Franzen per capire perché. Sarò una voce fuori dal coro, me lo sento già, ma Libertà mi è piaciuto un pizzico di più. Comunque, mi toccherà smettere di leggere i libri belli e importanti, perché non so recensirli. Qualunque cosa scriva mi sembra banale e poco incisiva. E oh, torna il mare nella mia recensione e non è un caso. A me Franzen fa pensare al mare, chi lo sa poi perché.
Titolo: Le correzioni
Autore: Jonathan Franzen
Editore: Einaudi
Pagine: 604
Il mio voto: 4,5 piume
Le correzioni è un romanzone, uno spaccato di vita americana di quelli che piacciono tanto a me e al mio animo un po' romantico, un po' tormentato, un po' sognatore. Nutro un debole, manco troppo nascosto, per le storie come quelle raccontante da Franzen: famiglie complesse, con rapporti altrettanto complessi, dai componenti con personalità forse ancor più complesse. Mi piace Franzen, mi piace come inizi i suoi romanzi narrandoci una storia, per spostare poi il focus su un'altra storia, senza che questo disorienti il lettore. Le correzioni comincia così, aprendo una finestrella su Enid e Alfred, una coppia di anziani signori dai mille problemi: fisici, mentali, interpersonali, finanziari, emozionali. Giusto un accenno, qualche pagina appena, per farci tastare il terreno a piccoli passi. Un po' come quando, al mare, stiamo lì a bagnarci solo le dita dei piedi per poi decidere se che è il caso di tuffarci in acqua senza troppi ripensamenti, d'un botto, ché l'immersione sia meno traumatica ma più coinvolgente. Ecco, Franzen ragiona proprio così. Un assaggio, un antipasto, e poi il tuffo repentino e irruento.
E quando la storia comincia, non può che procedere in discesa, fino a quando non ci si affretta a scendere dalla metropolitana proprio durante il fischio che comunica la chiusura delle porte, ché si era giunti alla propria fermata già da un pezzo e che nemmeno il puzzo del sudore della gente è riuscito a disturbarci. E questo accade e accade e accade ogni singolo giorno, finché non si sarà terminata la lettura. Eventi come questi, quello di non accorgersi del passare del tempo in metropolitana, (mi) accade raramente. Succede solo con i romanzoni, succede spesso e volentieri con i romanzoni degli autori americani bravi come Franzen.
Le correzioni è un romanzo non solo da leggere, ma da vivere, accarezzare, assaporandone le sfumature.
La struttura dell'intero romanzo, suddiviso in parti che narrano diverse angolazioni della stessa storia, permette di focalizzare l'attenzione del lettore sulla vita di ognuno dei protagonisti, mettendone a nudo le debolezze. La vita che Franzen decide di raccontarci, di mostrarci attraverso Chip, Gary, Enid, Alfred e Denise, è fatta di rinunce, fallimenti, dolore, tristezza. Ognuno di loro ha collezionato, nell'arco della loro vita, una sfilza di sbagli e di avventatezze che, però, sono sempre dettate dalle emozioni, dall'amore. Sì, perché Le correzioni, oltre a essere un romanzo sulla vita, è un romanzo sull'amore: l'amore passionale, sofferto e, allo stesso tempo, violento che spinge i protagonisti a sbagliare. Qualunque scelta, qualunque avvenimento è comandato dall'amore. Gary, intrappolato in un matrimonio che non lo rende più felice come un tempo ma dal quale non riesce a tirarsi fuori, per amore dei figli e della moglie, e per la paura di non poter affrontare il fallimento. Denise, la figura più affascinante e vera del romanzo, lascia che sia l'amore verso il padre a comandare la sua vita, temendo di poter arrecargli dolore qualora scoprisse dei suoi fallimenti. Chip, il più giovane dei tre, che colleziona fallimenti e delusioni come se non potesse farne a meno e che, però, agisce lasciando che siano le emozioni a guidarlo, lasciando sempre in penombra la razionalità.
Interessante e coinvolgente il viaggio indietro nel tempo che Franzen ci permette di compiere lasciandoci scorgere Gary, Denise e Chip da bambini. Incontreremo una Enid giovane, moglie attenta e modello da seguire (secondo lei) e un Alfred scostante, marito devoto e padre freddo e testardo. Franzen ci mostrerà come l'infanzia dei tre fratelli li abbia resi le persone che sono adesso, con le loro convinzioni e le loro debolezze.
Insomma, un romanzone appunto. Bello, a tratti di una struggente tristezza, ma di una bellezza di quelle che non si dimenticano facilmente.
Insomma, un romanzone appunto. Bello, a tratti di una struggente tristezza, ma di una bellezza di quelle che non si dimenticano facilmente.
Puntuale ancor più di un orologio svizzero! Grazie di esserci, sempre.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Ma grazie a te! Lo sai che è sempre un piacere immenso partecipare ai tuoi gruppi di lettura :D
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