lunedì 16 febbraio 2015

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 16/22 febbraio


Buonasera!
Vi scrivo dall'oltretomba che, nella fattispecie, è costituito da montagne di starnuti, occhi lacrimevoli, produzione di muco h24, mal di testa bastardi e latenti.
Sto male, sto così male che non ce l'ho fatta né domenica né stamattina a scrivere il post del lunedì. Per cui questa settimana, in via del tutto eccezionale, Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo esce di sera. Scusatemi, ma guardare lo schermo del pc fino a ieri era impensabile (e anche adesso, tutto questo bianco... Sento che diventerò cieca prima della fine del post).
Leggo, con la lentezza che mi contraddistingue quando si parla di libri in inglese – ma cioè, a un certo punto della propria vita, si diventa più spediti a leggere in un'altra lingua, vero? Perché mi sento impedita – Library of the dead di Glenn Copper e al momento non mi entusiasma tantissimo. Si legge bene, scorrerebbe di certo più velocemente se lo stessi leggendo in italiano, la voce narrante è accattivante e simpatica (sì, sì, dico proprio simpatica), ma mi rendo conto che non è il mio genere di lettura preferito. E non capisco se ciò accade perché si tratta di un thriller/giallo (non ne ho letti moltissimi nella mia vita) o se perché si tratta di un thriller/giallo a sfondo storico. Insomma, non so dire con certezza quale dei due elementi non mi fa appassionare alla storia.
Ma questa settimana abbiamo tante belle cose di cui parlare che non sono né la mia malattia (sento i trent'anni dietro l'angolo, non c'è più giovinezza in me), né il giallo storico.

Vi ricordate di Miranda, no? Il manichino dell'Oviesse che avevano utilizzato per la copertina del precedente volume?
A parte che questa è la saga più veloce della storia delle saghe. Due volumi in due mesi, altro che George R. R. Martin e Il trono di spade. Meglio C.D. Reiss (io, ragà, sul serio non ce la faccio a chiamarla CD a 'sta tizia, proprio no)... Dicevo, meglio la Reiss, tutto cotto e mangiato.
Torna l'indecisione "caps lock oppure no? Questo è il dilemma" e si opta per un po' sì e un po' no e torna anche il raso che non si sa da dove parte e dove arriva. A questo punto mi viene da dire che la scelta dell'effetto "facciamo che non si vede un cazzo e clicchiamo il tasto "riempi" con il nero" è l'unica cosa sensata fatta nella realizzazione delle copertine di tutta la serie. 
Inutile parlare dell'ansia che mi trasmettono i sottotitoli "mi vorrai", "mi cercherai" in abbinamento alle mani di plastica su sfondo nero. Più che una serie di libri erotici a me sembrano dei libri horror...
Io più le guardo più mi viene in mente La maschera di cera che, per chi non lo sapesse, racconta la storia di due tizi – chiaramente squilibrati – che trasformano le persone comuni in statue di cera. Da vive. Ora, alla luce di questi nuovi indizi e di ciò che frulla nel mio cervello, quel "mi cercherai" e le mani di plastica in copertina non mettono ansia anche a voi? Comunque avevamo lasciato Monica che non voleva darla più a nessuno, nemmeno al suo capo (!!) perché voleva diventare famosa. Ovviamente non ci è riuscita a tenere le gambe chiuse (e te pareva!) e per le 223 pagine precedenti ci ha dato dentro. Anche in queste 266 pare non accada altro, dice la scheda. Mi complimento per la forza di carattere, brava Monica. 



Dunque, questo ragazzo sulla cima di un vulcano in piena eruzione è Daemon, un tipo mezzo alieno e mezzo no (oppure tutto alieno, non ho capito) che è disposto a tutto pur di salvare la ragazza che ama, Katy, anche a – copio eh – "radere al suolo tutto il suo mondo".
Il suo di chi non l'ho capito, di lui? Di lei? Vabbè, la scheda non ce lo dice ed è forse meglio così. Credevo, però, di riuscire a capire il motivo delle fiamme, ma a quanto pare non si fa menzione a vulcani, né sono presenti parentesi su possibili macchie solari.
E no, non si accenna nemmeno a qualche disturbo mentale che lo porta a incendiare qualunque cosa gli capiti a tiro. Quindi niente, ci abbiamo messo le fiamme solo per via di quella frasetta inutile scritta in Book Antiqua che vedete sulla sinistra: "Incendierebbe il mondo per salvarla...". Chissà chi l'ha detta questa frase. Ho visto che anche alla Giunti si sono lasciati tentare dalle recensioni copiate da Amazon, un po' fanno quelli di Newton Compton e quella frasetta messa là, con i puntini di sospensione mi puzza un poco.
Comunque, approfitto di Daemon qui accanto per dirvi una cosa, uomini che state leggendo. La maglia con lo scollo a V va anche bene negli uomini, ma non così santo cielo. Va bene se si tratta di un maglione, e ci mettete sotto una bella camicia... Ma così, con il pelo boccoloso in vista proprio no. Ad ogni modo, 'sto Daemon era coatto pure nella copertina originale, quindi bravi alla Giunti per aver mantenuto la coattagine e per aver utilizzato lo stesso font usato da Rizzoli per i libri brutti della Ward. D'altronde, i font conosciuti sono 5 in tutto... E belle le fiamme, veramente. Fatte bene.

Penelope Douglas, autrice di questo best seller mondiale... 
Ogni volta che esce un libro di questo tipo, da qualche parte ci sta scritto #1 NYT bestseller, e allora viene spontaneo domandarsi di quale anno stiamo parlando. Se ogni giorno un libro diverso sta al numero uno stiamo messi male eh, della serie che al New York Times non sanno fare i conti. E, sicuro come la morte, leggono merda.
Ma, dicevamo. Penelope Douglas ci racconta la storia di Jared, uno che per sentirsi uomo e quindi virile ha bisogno di odiare, prendere in giro e perseguitare (avete letto bene, perseguitare!) Tate – sarebbe la troglodita qui accanto – che, piuttosto che piantare una matita H3 nella carotide di questo stronzo, parte per un anno intero. E niente, la scheda dice che quando lei tornerà il loro rapporto non potrà più essere lo stesso. Ti credo, io l'avrei evirato costringendolo a fare l'eunuco per tutta la sua infame vita, ma non tutte hanno il mio temperamento, purtroppo.
La copertina, fatta con gli avanzi del servizio fotografico utilizzato per il test "Sei più realista o sognatrice?" dello scorso numero di Cioè, è quanto di più patetico io abbia mai visto. L'effetto smarmellato serve forse a nascondere una foto senza la messa a fuoco? Non lo so nemmeno io. Poi cosa sono quelle palle che dovrebbero essere i riflessi della luce sulla macchina fotografica?! Eh? Perché facciamo le cose completamente random e piazziamo palle ovunque senza manco seguire l'esposizione alla luce? Eh?! L'aspirina mi rende aggressiva, scusate. 
Poi non stiamo nemmeno qui a parlare del Times New Roman e del titolo perché, guardate, ho ancora i postumi dell'influenza, non riesco a formulare pensieri complessi. Ma ho scoperto il motivo per cui ormai tutte le case editrici usano sempre lo stesso font. Dunque, la copertina provvisoria dei titoli Newton Compton è questa qui sulla destra (e probabilmente funziona così anche in altre case editrici). La centralinista, quando viene scelta un'immagine random tra quelle avanzate da Confidenze, la piazza come immagine di sfondo e via, manda in stampa, così può riprendere a firmare le ricevute di ritorno delle raccomandate senza perdere troppo tempo. 

Per questa settimana è tutto, tante palle e fiamme random per tutti voi!

9 commenti:

  1. "La copertina, fatta con gli avanzi del servizio fotografico utilizzato per il test "Sei più realista o sognatrice?" dello scorso numero di Cioè"....Ahahah rido ancora adesso xD
    Non ti ferma neanche la febbre, bravissima! :)

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    1. È vero o no che sembra una di quelle foto che stanno sui test di Cioè e Top Girl? Almeno, negli anni '90 c'erano xD Che brutta l'adolescenza in compagnia di Cioè! xD

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    2. Assolutamente si! xD
      Penso di averne comprato un paio, in piena crisi preadolescenziale...
      Chiunque sia stata adolescente negli anni '90, credo abbia ceduto almeno una volta ^^

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  2. La prima è fatta così male ma così male che davvero non riesco a capire come faccia la S&K a pubblicare una roba del genere. E' materiale da "casa editrice minimale appena aperta da un wannabescrittore danaroso che non trova altro luogo per fare pubblicare i propri sudati tentativi letterari e per risparmiare sul grafico chiede aiuto al cugino quindicenne". Tipo.
    Quella della Newton Compton proprio... boh. Perché visivamente parlando non è brutta, finché non cominci a farti domande su che diamine rappresenti. Che cristo fa quella tipa? Perché quella faccia? Perché le manine a cuore?
    (L'altra della NC non la commento neanche. Inqualificabile. Per una roba del genere mi avrebbero tatuato un 2 e 1/2 in fronte alle superiori.)
    (lieta che tu ti stia un po' rimettendo >_<)

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    1. Ma cioè, davvero a me le copertine con le mani mettono paura. Se le fisso per un po' più di un paio di minuti c'ho gli incubi la notte O_o
      No, la ragazza dai capelli rossi non è manco male, è che perché? Ma poi le palle? E perché è sfuocata? E soprattutto, cosa c'entra?
      Come le fiamme dietro all'uomo dal pelo boccoloso. Mah.
      Sì, mi sto un po' riprendendo... Ettolitri di tè e aspirina aiutano molto in questi casi :)

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  3. Piango.
    Piango.
    Piango.

    Riprenditi!!!

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  4. Questa rubrica è fantastica, davvero! Mi hai fatto fare delle gran risate :D
    La cover della newton sono sempre le peggiori, davvero inguardabili -.-

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    1. Ciao Hutchers, sono contenta che ti piaccia ^^
      Sai che piace anche a me che sono l'ideatrice e autrice? Questo è sicuro un porblema legato alla personalità. Vero? Mumble mumble.
      E la Newton... Che dire?! Se non ci fosse bisognerebbe inventarla xD

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