mercoledì 18 novembre 2015

In my bookshelf #27


E quindi, eccoci con la nuova puntata di In my bookshelf dedicata a quel buco nero che è stato il mese di ottobre. Questo post sarebbe dovuto uscire la settimana scorsa ma niente, non ci sono riuscita. Stare al computer aumentava il mio malessere fisico in quei giorni, così sono stata costretta a rimandare fino a oggi.
Io boh, credo che il 2016 lo affronterò in modo diverso, perché se mi capita un altro anno di letture sbagliate o fatte al momento sbagliato avrò bisogno di prendere le ferie dai libri e dedicarmi solo ai volantini delle offerte del Carrefour.
Per cui nel 2016 cercherò anche di leggere più libri di quelli che campeggiano a casa, anche se so già che sarà una cosa molto difficile da attuare perché il gruppo di lettura Neri Pozza è stato rinnovato (yeeeeee!) e ne ho istituito uno, vi dicevo da qualche parte, e non è detto che i componenti votino il libro proposto da me (come è già successo per il primo libro da leggere, sic).
Però, via, ci si prova almeno. Cioè, conto di fare qualcosa che più o meno abbia un rapporto di 2 a 1: un libro mio e due di "distrazione", come li chiamo io.
Sapete perfettamente, come lo so anche io, che questa cosa del rapporto non funzionerà mai vero? Bene, l'importante però è provarci. Giusto? Giusto. (Ormai mi faccio le domande e mi convinco pure da sola che c'ho ragione, sto peggiorando con la storia della doppia personalità). Ho anche pensato di fare alcuni cambiamenti qui sul blog, che riguarderanno anche la programmazione dei post, che mi sembra una cosa buona e giusta (per voi e per me).
Ma dunque, vediamo nel dettaglio cosa è successo a Ottobre e manco io me lo ricordo, quindi necessito dell'ausilio di Anobii e Goodreads.

Innanzi tutto APPLAUSI per favore, troppi APPLAUSI perché ho comprato solo due libri e uno di questi su una bancarella, tra le altre cose. Scroscianti questi applausi eh, mi raccomando, non siate timidi. Ma, comunque, pure che non compro niente o quasi niente, qualcosa sulla mia libreria approda lo stesso, che vi pensate? Allora, il libro comprato sulla bancarella è Lettori si cresce di Giusi Marchetta, che ho comprato perché a me i libri sui quali posso crearci un flame piacciono a prescidere. Ora, io lo so che questo libro mi farà enormemente incazzare (dettagli che io non sia una persona calmissima di natura), ma la tentazione di scriverci sopra un post o di insultare a morte il testo durante la lettura era troppo forte. Non ho saputo resistere. L'altro libro acquistato è Reality boy di A. S. King, libro scovato probabilmente su Goodreads che tratta la storia di un ragazzo star del mondo dello spettacolo già all'età di 5 anni. Mi interessava l'argomento, che viene anche trattato ne La ballata di Jonny Valentine (che ovviamente ho ma non ho letto).
Un'amica mi ha prestato Un segno invisibile e mio di Aimee Bender e La vita accanto di Mariapia Veladiano che però, siccome che sono una brutta persona e mi perdo in inutili cretinate, non ho ancora letto e giacciono sul mio comodino. Da casa di Letture Sconclusionate, inoltre, non sono riuscita a uscire senza portarmi dietro un libro, ovviamente. Questa volta si tratta di L'ambasciata di Cambogia di Zadie Smith.

Grazie al bookclub Neri Pozza ho ricevuto Le serenate del Ciclone di Romana Petri, libro uscito da poco in libreria e che sta già facendo parlare di sé. Io ne parlerò tra qualche giorno e posso già anticiparvi che la mia sarà un'opinione tiepida e non entusiasta come tutte quelle che leggete in giro. Il motivo, ovviamente, c'è (mica per partito preso eh) e forse saranno cose che ho visto solo io – può darsi – ma certamente sono cose che permettono una riflessione profonda e che non danno spazio a inutili e superficiali entusiasmi. 
Il libro che, invece, abbiamo deciso di leggere con l'altro bookclub, e cioè quello messo in piedi da me e Letture Sconclusionate, è La melodia di Vienna di Ernst Lothar. Confesso che mi aspettavo si trattasse di un altro tipo di lettura, che sarebbe stato ciò di cui in verità avrei avuto bisogno in questo momento, ma sono comunque contenta sia stato votato. Era un libro che volevo leggere, ce lo avevo in wishlist da quando è apparso in libreria, ed è anche molto scorrevole. 

In lista desideri ho aggiunto poca roba, e il merito è tutto della malattia che mi ha fatta stare lontano dal pc. Cioè, che poi bisogna anche capire cosa vuol dire "poca". Diciamo meno di una decina di libri, suvvia. Si tratta per la maggior parte di libri non pubblicati in Italia, non so perché, ma questo mese è andata così. E quindi, parliamo di:
  • My Most Excellent Year di Steve Kluger che ha una copertina veramente imbarazzante (la prima era decisamente meglio), ma che mi interessa perché appartiene alla categoria della mia comfort zone. Quel libro da cui non mi aspetto molto, se non passare due ore per svuotare il cervello. Una commediola, ecco, di cui ogni tanto sento di avere un tremendo bisogno.
  • The secret letters di Abby Bardi che Amazon dice essere adatto ai fan di Anne Tyler. Ora, sappiamo perfettamente che non è mai così, anzi. Però non so, magari per questa volta è vero. E allora proviamoci.
  • Alice di Christina Henry, scovato su Goodreads, credo, o su Instagram. Magari è una cretinata, considerando che è ispirato a Alice in Wonderland, o magari invece è interessante – temo più che sia una gran cagata, detto tra noi – ma vabbè. Insomma, io sono specializzata in gran cagate, no? E allora uno più, uno meno, che differenza mai farà?
  • Amore e amicizia di Jane Austen, di cui mi sarei procurata volentieri l'edizione de La tartaruga se non fosse che i libri de La tartaruga resistono sul mercato un paio d'anni e poi vanno in fuori catalogo. Questa me la devono spiegare, viene acquisita da Dalai, riappare sul mercato nel 2012 e poi SPARISCE. E sparisce dovunque, provate a cercare il sito internet. Non esiste. E quindi niente, me lo procurerò nell'edizione riportata nel link che ha anche il testo a fronte.   
Le letture del mese di ottobre sono molto poche. La colpa non è solo de Le serenate del Ciclone, libro che ho iniziato a fine mese e che mi ha richiesto diverso tempo, ma anche dal fatto che ci ho messo un secolo a terminare Insurgent, un libro così insulso che boh. Mi manca decisamente la voglia di leggere il terzo. Dunque, di Insurgent vi ho parlato nella puntata di Francamente me ne infischio, perché davvero non sarei stata in grado di parlarne in modo meno cattivo. Un libro orrido, seriamente. Ho letto poi La casa di Parigi di Elizabeth Bowen e di cui vi ho parlato ormai qualche tempo fa (recensione qui) e che mi ha lasciata con un vuoto dentro. Non in senso negativo, sia chiaro, ma da intendersi più come un vuoto d'affetto. Un vuoto che avrei potuto colmare con 6 kg e mezzo di cioccolato fondente con nocciole o con un libro di quelli che ti tengono piacevolmente incollati alle pagine. E invece non l'ho per niente colmato, ce l'ho ancora. Attendo di terminare la lettura de La melodia di Vienna e spero di imbattermi nella lettura perfetta.

E voi, letture, non letture, letture perfette? Ditemi e soprattutto consigliatemi una lettura perfetta perché ne ho davvero bisogno. Ho pensato a qualcosa (ovviamente dopo aver letto i libri prestati di cui sopra), ma sono indecisa. Tra quei qualcosa c'è Il cardellino di Donna Tartt e Shantaram di Gregory David Robert. Però, voi mi conoscete e mi conosco anche io: oggi dico così, domani chissà?

6 commenti:

  1. *si sfrega le mani al pensiero dei prossimi libri da prestare* ihihihihihih
    firmato: Letture Sconclsionate

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    1. Non vincerai contro la mia bottiglia piena di libri da leggere!

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  2. Il cardellino mi è piaciuto molto (come anche gli altri due della Tartt) ma non è un libro per tutte le occasioni: richiede molta calma e tranquillità e mal sopporta di essere avvicinato con fretta o nervosismo. Non conosco ancora abbastanza bene i tuoi gusti, ma nell’ultima settimana non faccio altro che consigliare "Qualcosa di vero" di Barbara Fiorio anche ai comodini, quindi se non l’hai già letto lo consiglio anche a te. È leggero ma fa riflettere, divertente ma fa anche commuovere… insomma l’ho apprezzato tanto tanto. Se poi ami le fiabe “vere” non puoi fartelo scappare.

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    1. Nadia, non dirmi così :'( se anche lui non è adatto a questo momento credo che perderei la fiducia verso il libro stesso.
      Ho letto poco e male quest'anno, in parte perché ho letto tutto quello che mi è stato imposto – diciamo così – e nessuno era adatto al momento o, peggio, non mi piaceva affatto.
      Conosco Qualcosa di vero della Fiorio, l'ho vinto grazie a un contest su internet. Non so quando lo leggerò, perché al momento ho voglia di sceglierlo da sola un libro da leggere e avevo scelto Il cardellino (che sarà tra le mie mani domenica), però se anche lui è lento credo che mi darò a Zerocalcare per i prossimi 2 mesi e non se ne parla più.

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  3. Io di recente ho comprato "Panorama" di Tommaso Pincio, ma non so quando lo leggerò. Devo prima smaltire tutti i libri che ho in prestito dalla biblioteca.
    "Il cardellino" a me non è piaciuto. "Dio di illusioni" mi è piaciuto abbastanza, ma comunque non mi ha fatto impazzire.

    Piuttosto... alla fine ho letto il libro di Anna Premoli, quello con le "palline"... e quasi mi vergogno a dire che la storia, per quanto del tutto inverosimile, mi ha intenerito parecchio. Lo stile, invece, è strano perché sembra di leggere una traduzione dall'inglese.

    La possibile polemica con "Lettori si cresce" mi incuriosisce molto, sappilo.

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    1. Ma ma ma ho visto questo commento solo adesso! Ma perché mi perdo le cose? :(
      Comunque, mo' vogliamo sapere perché hai letto il libro della Premoli e non mi hai chiamata. Ecco. Cerca una scusa convincente.

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