Oggi vi parlo di un libriccino (di cui vi avevo già mostrato l'incipit) che ho letto in un paio d'ore e che mi ha ricordato che devo necessariamente approfondire la mia conoscenza dei libri di Lorenzo Mazzoni. Io, voi lo sapete, metto tutto in lista desideri e poi compro cose a caso. Dovrò, invece, imparare a seguire un ordine non solo di lettura – che al momento non ho, ovviamente –, ma anche d'acquisto. Riuscirò mai?
Di Edicola Ediciones vi ho già parlato da qualche parte su questo blog, in più di un'occasione sicuramente, non sono quindi necessarie le presentazioni.
Lorenzo Mazzoni mi aveva già colpita con il suo precedente romanzo, Quando le chitarre facevano l'amore.
Mi aspettavo che nel suo nuovo romanzo (anche se, in realtà, è apparso per la prima volta nel 2008) l'autore riproponesse personaggi strambi e una trama sui generis.
Ho avuto parzialmente ragione e, contemporaneamente, parzialmente torto.
Un tango per Victor racconta la storia di Denil, un ragazzo italo-cileno che, da diversi anni ormai, vive ad Amsterdam. Le sue giornate sono più o meno sempre le stesse: si sveglia, si reca al coffee shop nel quale lavora – il Sunflower Bay –, partecipa alle lezioni di olandese insieme all'amica Mahulena (seppure non ne abbia bisogno), fa il dj in alcuni locali ed è circondato da gente a dir poco stravagante.
Denil è un appassionato di musica, lo sanno bene anche i colleghi che non condividono affatto le sue scelte musicali, ma non è certamente un esperto di tango ed è anche un pessimo ballerino.
Fino a quando, una sera, mentre percorre le strade di Amsterdam, non si imbatte in Julia: una bellissima ragazza che, con grazia ed eleganza, improvvisa uno spettacolo di tango solitario di fronte a una chiesa, nel bel mezzo di una piazza semi-deserta.
«Non è bella, ma è la donna più affascinante che abbia mai visto.
La carnagione scura, il viso ovale e pieno, da Sud America. Gli occhi marroni, intensi, due mandorle giganti e perfette. La bocca carnosa e marcata, un sorriso sincero, spontaneo. I capelli neri corvini le cadono spettinati sulla fronte e sulle spalle. Non è molto alta, il piccolo seno è modellato dalla stretta maglia nera, il suo corpo è tonico, sinuoso.
Tutto in lei sprizza una estraniante e pacata sensualità, come si muove, come osserva le persone, il suo modo di volgere il capo da una parte all’altra della piazza. Trasmette energia e sicurezza».
Forse non è bella, ma è ciò che gli trasmette che colpisce e affascina Denil che, da quel momento, cerca di rintracciarla in tutti i modi per le strade di Amsterdam, anche se di lei non sa praticamente nulla, neanche il nome.
Se ci riuscirà o meno, questo non posso proprio dirvelo, vorrei che lo scopriste da soli. Il motivo?
Se ci riuscirà o meno, questo non posso proprio dirvelo, vorrei che lo scopriste da soli. Il motivo?
Perché Un tango per Victor, però, non racconta solo una dolce storia d'amore, ma è anche una piccola finestra che si affaccia sul Cile soffocato dalla dittatura di Pinochet.
Denil il Cile non lo ha mai visto, lo conosce, infatti, solo attraverso i racconti dello zio che, attraverso le canzoni di Victor Jara, racconta al nipote e a chiunque voglia ascoltarlo l'anima della protesta cilena.
Ma Un tango per Victor è ancor più che questo: è anche un invito a non gettare la spugna, a non smettere mai di lottare per quel che ognuno di noi desidera davvero, per i valori ai quali crediamo, per l'amore, per la vita, per la libertà.
Titolo: Un tango per Victor Autore: Lorenzo Mazzoni
Editore: Edicola Ediciones
Prezzo: 11 €
Pagine:112
Il mio voto: 4 piume
Maggiori informazioni: scheda sul sito di Edicola Ediciones