lunedì 24 ottobre 2016

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 24/30 ottobre



Persone, gente, lettori!
Come ogni lunedì, siamo qui presenti per parlare di ciò che potete trovare in libreria. Ci tengo a segnalarvi questa roba così che, dovesse capitarvi di imbattervi in uno di cotali volumi, la vostra retina – già precedentemente preparata allo scempio – non ne rimarrebbe troppo provata. Certo, che vi rimanga illesa è praticamente impossibile, ma rovinata solo per metà. Ricordate, però: quando decidete – o siete costretti per qualsivoglia motivo – di passare vicino ad alcuni reparti delle librerie, sappiate che è bene sempre indossare gli occhiali da sole. Per inciso e per completezza di informazioni, gli occhiali da sole servono per:
a. Non far vedere ai passanti che correte il rischio di diventare ciechi e/o di perdere un occhio guardando la copertina di un Newton Compton poporno;
b. Riparare i vostri acuti occhietti dai colori sgargianti di suddette copertine;
c. Poter rivolgere uno sguardo indignato a chi questi libri li compra senza essere visti – punto molto importante.
E detto ciò, andiamo ad ammirare! Ah, prima che mi dimentichi: c'ho inserito un Amazon Crossing che sì, blabla, non lo trovate in libreria sì, blabla, Amazon bruttone, cattivone, fa fallire mio zio che vende ancora polli agli angoli delle strade, sì blabla tutto quello che ve pare ma era troppo bellissimo e non potevo ignorarlo.

La prima domanda è: ma lui c'ha una protuberanza al posto del corpo? Cioè, posto che la maglia a righe è di lei – ed è di lei –, quella cosa bianca dovrebbe essere la maglia di lui. È anche sotto la sua testa, ergo dovrebbe proprio essere il suo corpo. Ma che parte del suo corpo? Cos'ha, un braccio che gli parte dritto dritto dal collo? Mi auguro sia una sciarpa, che ne so, un accappatoio, ma guardate pure un pezzo de cartone – ao', ognuno si prepara all'inverno come meglio può – ma basta che non penso all'ipotesi di uno co' tre braccia di cui uno che gli esce dal collo perché, raga, manco Miss Peregrine e i suoi bambini speciali. Oh, c'ho dei riferimenti culturiali che fermate eh, fermate!
C'è da dire anche che mi sono accorta che lei è una lei solo perché la maglia segue le rotondità delle tette, che sennò data l'angolazione, il mento sfuggente e la mancanza di tutto, poteva pure essere un lui (e, a quel punto, la storia prendeva una piega più interessante, secondo me, ma so' opinioni).
L'effetto Crystal Ball ormai è così consolidato che Sperling e Kupfer non può più abbandonarlo quando la Todd pubblica un libro. C'hanno sicuramente provato, smarmellando così tanto il fondo della foto che alla fine, per non far notare la cagata che era, c'hanno dovuto piazzà proprio le bolle di Crystal Ball. Il titolo è bellissimo, i 40 font utilizzati pure, per non parlare del cognome scritto in grassetto ma il nome no. Perché? La scheda non getta luce su questo mistero, ma ci dice che Dakota e Landon – che non so se sono gli stessi degli altri 600 libri – arrivano a New York perché Dakota vuole studiare danza. Peccato che si iscrive alla scuola, due pas assemblé, due fouettés en tournant e lo manda a cagare accompagnando le parole con un elegante grand jeté. Eh, l'amore è così: o dura tanto, o non arriva all'intervallo. E niente, insomma, lui è solo ma per fortuna che c'è Tessa, la sua migliore amica, che lo consola e che non sa cosa sia un grand jeté per cui non corre il rischio di essere mandato a cagare due volte in mezza giornata.

Boh. Io proprio boh. Non so che dire perché fino a quando pensiamo che lo strabismo è figo, c'è poco da dire.
Lei già stava messa male che porella aveva la super mascella come Caio, ma pure lo strabismo? E poi, dico, trucchiamola in modo pesante, così chi non c'aveva fatto caso lo nota subito che c'ha un occhio a destra e l'altro a carissimo amico.
Mi so' letta la scheda e, stando pure a ciò che era successo nelle puntate precedenti, me so' fatta l'idea che la serie della mia amica Armentrout è qualcosa di così terrificante che mi piacerebbe quasi leggere. Riassumento, lui arriva sulla Terra ma non vuole umani come vicini. Purtroppo gli capita lei, che lo strega con lo sguardo, e lui decide di stalkerarla tra le piante. A quel punto lei non resiste al fascino dello schizofrenico e decide che devono stare insieme, ma il governo fa delle cose bruttissime agli alieni senza patria, tant'è che il fratello di Daemon è stato torturato, robbe con esperimenti e mamma mia aiuto, uniamoci contro queste cose brutte, chiamate i compagni alieni etc etc. Insomma, ora pare che il governo ce l'avrebbe pure con gli ibridi, e la vita della tizia strabica è pericolo. Così Daemon deve fare un sacco di cose per salvarla: prima di tutto trovare un oculista bravo che le consigli gli esercizi da fare, poi andare da Salmoiraghi e Viganò ché ha sentito che se compri un occhiale da sole, quello da vista è in omaggio, e poi cercare anche – come se la sua vita non fosse complicata abbastanza – di "tornare nell’oscurità per rivedere la luce e salvare due mondi da conseguenze disastrose". Che io non so mica che vordì 'sta frase, però faceva scena e lo scrittore di quarte di copertina sicuro non l'ha manco aperto per sbaglio 'sto libro – ma non diteglielo che s'offende.

Lo so, lo so: Gelida non è possibile trovarlo in libreria, ma questa ragazza dal collo più largo della Salerno-Reggio Calabria non potevopassare inosservata.
Ma che collo c'ha? È enorme, veramente troppo grande. Soprattutto a sinistra della foto, ma che è? Largo ma soprattutto così corto che manco le mucche, gente, manco le mucche.
Quella cosa in basso a sinistra, che a me sembrava il cinturino di un brutto orologio, è un aereo. Sì, è un aereo, avete letto bene. Questo significa che se già con le dimensioni del collo avevamo mandato le proporzioni a farsi benedire (no, seriamente, neanche Poseidone in Pollon ha quel collo), con l'aereo abbiamo proprio toccato il fondo.
La scritta "Bone-Secrets" (con tanto di punto finale) sulla fronte della nostra amica non ho capito se è un tatuaggio oppure no. O forse il punto è un neo? 
L'unica cosa positiva di tutto questo lavoro è il nome del traduttore in copertina. 
Comunque, la scheda dice che Gelida è un romantic suspence (da domani esiste il romantic architect, il romantic carrefour, il romantic benzinaio e pure il romantic acqua e sapone) che ci racconta la storia di Brynn, un'infermiera forense che indaga su un incidente aereo non so da che parte in montagna e allora, forza gente! Sbrigamose prima che ariva lo yeti, e niente vanno là lei e un tale che si chiama Alex ma so' tutti morti perché oh, stamo in montagna, mica a Ostia. E insomma la storia si fa seria perché l'unico superstite che è sparito è il famoso criminale che si trovava a bordo di quell'aereo. Così, tra un'indagata e l'altra, Alex si rende conto che Brynn è proprio bona e sticazzi se so' colleghi. Cosa succederà? Nella loro intimità useranno i lacci emostatici e le sedie a rotelle per giocare a medico e paziente? Oppure Alex fingerà di essere un poliziotto ma sotto il vestito indosserà mutande gommose? Scoprivatelo su Amazon, costa solo 10 euro!


Per oggi è tutto, scusate il ritardo ma è stata una mattinata piena. Vi auguro una settimana piena di gente che vi manda a quel paese con un plié. Al prossimo lunedì!

5 commenti:

  1. A parte che sto ancora rotolandomi per terra dalle risate, non avevo mica capito che quello sulla copertina di Gelida era un aereo... visto di sfuggita mi sembrava il cinturino di un orologio, infatti mi chiedevo che ci stesse a fare. Mi sa che faccio anch'io una capatina da Salmoiraghi&Viganò :-p

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    1. Il cinturino quindi non ce l'ho visto solo io! Questa cosa mi rincuora. Mi raccomando, entra da Salmoiraghi facendo le piroette, sennò non vale.

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  2. l'ho letto ieri XD ma dal cellulare e non riuscivo a commentare! la roba del collo della tipa, con il microaereocinturinodell'orologio mi ha stroncata XD

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    1. Da oggi, sallo, puoi mandare a quel paese la gente semplicemente con un grand jeté. E poi, pe' faje male, puoi lanciarli contro una mitragliata di cinturini. Secondo me funziona!

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    2. ora devo solo imparare a fare un gran jeté. (i cinturini degli orologi e gli aeroplanini di plastica me li porto sempre dietro, of course)

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