Questo blog, come tansissimi altri che seguo tra cui Tra le righe e oltre, Gocce d'inchiostro e Sangue d'inchiostro, aderisce all'iniziativa Legge Levi? No, grazie.
Tutti saprete che dal 1° settembre è entrata in vigore in tutta
Italia la Legge Levi, dal nome del suo primo firmatario, che mette un
tetto del 15% agli sconti che le librerie e i siti di vendita online
potranno effettuare sui loro libri. Tutto ciò ha fatto indignare
lettori e librai (non tutti, però) sin dall’inizio principalmente per due motivi:
- La Legge Levi non pone solo un
limite agli sconti sui libri, pone un limite alla libertà del singolo
cittadino che non può facilmente contribuire alla sua cultura
personale, specialmente in tempi di crisi come questi dove il risparmio è
all’ordine del giorno.
- La Legge Levi è stata creata per
aiutare le piccole librerie, settore a rischio dinanzi ai colossi del
marketing letterario, i piccoli editori e gli scrittori emergenti. Ma se
la gente in Italia già leggeva poco, adesso lo farà ancor meno, poiché
sono molto pochi coloro che hanno le possibilità economiche di spendere
20.00 €. E, ammettiamolo, anche se venisse applicato lo sconto del 15%
il prezzo scenderebbe di pochissimo e non aiuterebbe in ogni caso
l’acquirente. Tutto ciò non va, alla luce dei fatti, a favore di coloro
che la legge afferma di voler "tutelare", anzi. Come può migliorare la
situazione delle piccole case editrici e degli scrittori emergenti se il
numero dei lettori scende vertiginosamente a causa dei prezzi
proibitivi?
- La legge Levi è stata fatta passare
anche come un avvicinamento ai metodi internazionali per promuovere lo
sviluppo della cultura. Ma da quando in qua in Italia viene promossa la
cultura? E’ inutile prenderci in giro con spot che incitano a leggere
quando il prezzo di un libro qui in Italia è così esorbitante, mentre in
paesi come l’Inghilterra è decisamente minore (massimo 15,00 € per un
libro rilegato, successo dell’anno e novità imperdibile!); senza toccare
il doloroso tasto della versione “economica”, che ci viene propinata
comunque ad un prezzo fin troppo alto per le nostre tasche.
- La legge Levi viene definita da
molti Legge Anti-Amazon, il rinomato sito su cui, sino al primo
Settembre, ci era possibile acquistare libri di ogni sorta a prezzi
convenienti. Sin dalla sua apertura, Amazon è infatti diventato il punto
di riferimento della maggior parte dei lettori, in particolar modo
quelli giovani.
La legge
in questione, naturalmente, ha bloccato la continua offerta di sconti e
promozioni che il sito offriva agli acquirenti, al fine di favorire le
vendite delle librerie. Si presuppone che la gente smetta di comprare
online a causa del limite di sconto e al completo annullamento di
offerte speciali. Proprio ora che, grazie a questo sito e altri simili,
sempre più giovani si avvicinavano con entusiasmo alla lettura.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che si
basa il progetto “Legge Levi? NO GRAZIE”, a cui questo spazio online
aderirà d’ora in poi.
Perché ci
sentiamo derubati della libertà di coltivare le nostre passioni senza
possibilità di appello; stanchi di vedere che la cultura venga
considerata un lusso che pochi possono permettersi. Vogliamo dire no a
questo regime in cui tutto ha un prezzo troppo elevato per noi poveri
cittadini, in cui l'ignoranza diventa la via più facile per la felicità.
Vogliamo ribellarci, seppur pacificamente. Come? Facendo in modo di non
portare più neanche un singolo centesimo nelle casse delle librerie.
- Acquistando libri esclusivamente da Amazon come indennizzo per la pessima accoglienza che ha ricevuto sin dalla sua apertura qui in Italia;
- Usufruendo di siti dell’usato come comprovendolibri.it ;
- Utilizzando maggiormente lo scambio di libri su Anobii.
Personalmente ho intenzione di acquistare perlopiù libri usati e di usufruire della biblioteca più di quanto non facessi già e non di acquistare esclusivamente su Amazon. Vabbè, insomma, ognuno agisce un po' come meglio crede.
Personalmente ho intenzione di acquistare perlopiù libri usati e di usufruire della biblioteca più di quanto non facessi già e non di acquistare esclusivamente su Amazon. Vabbè, insomma, ognuno agisce un po' come meglio crede.
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