lunedì 13 giugno 2016

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 13/19 giugno


E buongiorno!
L'entusiasmo serve solo a distrarmi, perché sono appena tornata dalla lezione di pilates. V'ho amato immensamente, sapevatelo. Pilates è bello eh (cioè, come bello può essere qualunque esercizio fisico per chi è pigro come me), però il giorno dopo mi muovo sempre come Robocop. Ovviamente è colpa mia che faccio attività fisica incostantemente, quindi grazie all'acido lattico divento un pezzo di legno – vi lascio immaginare cosa accade se, il giorno dopo la lezione di pilates, devo correre per prendere un autobus. Sappiate solo che ho scoperto che puoi correre anche senza piegare del tutto le ginocchia, è molto difficile ma ci si può riuscire, peccato poi che i passanti ti prendano per una deficiente. E il rischio caduta di faccia sia molto consistente, ma a me piace il rischio, mettiamola così.
Per il resto tutto bene, sto dimezzando i libri in lettura e questa cosa mi offre grandissima soddisfazione. Sono comunque indietro secondo Goodreads nell'avanzamento della mia sfida, ma c'ho troppe ansie in questo periodo, non ce se po' mette pure Goodreads.
Vabbè, tralasciamo le inutili ansie, parliamo di cose serie: tante cose belle questa settimana e non solo in libreria. Scusate, c'ho dovuto aggiungere alcuni ebook perché meritavano seriamente. Meno male che è giunta la stagione delle letture da ombrellone, altrimenti mi toccava mandare in ferie Photoshop non ti conosco e noi non possiamo permettercelo, vero?


Terrificante, semplicemente terrificante. E terrificante è da leggere con una r sola, con l'accento romano: terificante.
A parte che ogni volta che viene scomodato un classico per un libro de merda me sento male, me parte l'embolo e comincio a vedere il mondo a chiazze (le chiazze, per inciso, sono immagini di violenza inaudita verso l'autore in questione), ma ammetto che questo potrebbe essere solo che un problema mio, ma quando facciamo pure le copertine che so' delle pecionate me sento ancora più male.
Perché in copertina c'è un porta tabacco di cuoio, perché? 
Questo è seriamente un brutto portatabacco, dico davvero (diapositiva qui per controllare, se non ve fidate). 
Ora, a meno che questa Lizzie Bennet non lavori in una piantagione di tabacco in America – e cioè, po' esse eh, me la immagino che frusta gli schiavi che lavorano per lei (ed è subito Fiocchi di cotone per Janie ma con il tabacco) –, non vedo perché debba esserci un portatabacco in copertina.
Ma la scheda, ahimè, non ci svela la cura per la gengivite imperante di cui soffriva chi masticava foglie di tabacco e neanche ci dà dritte sulle dimensioni delle vere sputacchiere (ché, voglio di', qualora uno volesse piantare del tabacco sul proprio balcone, è sempre utile sapere di che dimensione comprare la sputacchiera). È la storia di una studentessa ventiquattrenne afflitta dai debiti che vive con le sue due sorelle: Jane (me pare ovvio) e Lydia. Quando Lizzie comincerà a registrare le sue riflessioni sulla vita e le pubblicherà su youtube (ehhhh? Ma lo youtuber marzulliano è peggio di quelli che fanno i vlog inutili sul loro piatto preferito), diventerà così famosa da essere un fenomeno della rete. E a quel punto, proprio all'apice della sua "famosità", incontretà William Darcy a un matrimonio. Sto per avere un mancamento, e per riprendermi credo che focalizzerò la mia attenzione su quel tondino con dentro un libro e un cuoricino. Così, per vomitare meglio in solitudine. Sipario.

Ed era tanto tempo che non avevamo più problemi con il collo della gente, quindi sembrava doveroso da parte di Sperling cercare di fare del suo meglio. E ce l'abbiamo fatta alla grande, gente, con questa copertina evanescente con una tipa senza orecchie. 
Passi l'orecchio destro, ma il sinistro? Dov'è?
Ma sticazzi, d'altronde se il collo era sopravvalutato, perché le orecchie dovrebbero servire a qualcosa? E non ditemi che l'orecchio che tristemente manca all'appello è nascosto dai capelli perché non ce stanno capelli davanti.
Mi piace un sacco lo sfondo di un posto devastato dalla guerra, che teoricamente dovrebbe essere il Salento (saranno contenti i pugliesi, di essere dipinti come gente che vive nella brutta copia del mercato in Aladdin), dà un non so che di romantico alla cosa.
Dici, avrà perso l'orecchio in guerra? Indosserà per questo un cappello di paglia così largo, così da nascondere la deturpazione?
Il tocco smarmellato mi piace molto, devo ammetterlo, perché la nebbia che le ricopre metà faccia è quanto di più artistico si possa immaginare. Forse è la polvere delle case che crollano. 
Ma, purtroppo (o per fortuna), questo romanzo non racconta la storia della terza guerra mondiale dove i salentini si presentano come forza armata a sé stante ma, ci dice la scheda, l'unica persona morta in questo libro è nonna Adele che lascia l'antica masseria di famiglia in eredità a Viola. Ma dell'antica masseria non è rimasto quasi un cazzo e quando Viola giunge in Salento trova erbacce, mura scrostate e tanta desolazione (ma c'è un albero d'ulivo però eh, non temete). Allaggente, però, l'arrivo di Viola non piace, ma tanto poi c'è l'amore e che cazzo ce frega a noi della desolazione, con l'ammore diventa tutto meraviglia e tra taranta, ulivi, taralli, pasticciotti e mare blu, la nostra Viola si ritroverà a riavere la gioia di vivere. E pure un paio de chili de più.

E riecco la figlia del gommista (è lei, vi giuro) che, però, presta la sua faccia per un'altra serie di romanzi – giusto per confondere un po' le idee, anche se con questi titoli tutti diversi (ironia) non capisco come si faccia a confondere le storie.
Lui c'ha la faccia di uno un sacco sveglio, come potete vedere, ed è talmente photoshoppato bene che je mancano i lineamenti della parte destra della faccia. Mai visto un viso così tondo e perfetto da un lato. Almeno c'ha le orecchie. Uno sicuro, l'altro non è utile, te ne basta uno pe' sentì bene.
Il viola anni '80 della trapunta sulla quale sono sdraiati è un pugno in un occhio, ma va bene perché distrae dalle solite cento cose che Newton Compton piazza sulle copertine (io c'avrei messo pure il bollino con il prezzo, la ricetta dello sformato di alicette e un gadget in omaggio).
La scheda ci dice che la figlia del gommista in questa serie riveste il ruolo di Jackie che, per avere la considerazione dei genitori, è necessario che sia perfetta: look impeccabile, ottimi voti a scuola, amicizie selezionate (ma che vor dì? C'ha gli amici ariani?).
Ma il destino ha in serbo per lei un bel bad boy (il karma fa schifo, ve lo dico). E infatti, le vie del karma sono infinite – voi lo sapete –, i suoi genitori muoiono in un terribile incidente (perché ci sono pure incidenti meno terribili, come no) e lei è costretta a trasferirsi in un ranch in Colorado insieme ai suoi nuovi tutori (ma chi so'? Uno arriva e c'ha un tutore in 3 secondi netti, vabbè) che hanno 12 figli: undici maschi e un maschiaccio. E quindi, daje Jackie, non un bad boy, ben undici! Quando si dice la fortuna! La possibilità di un'orgia con dei cowboy è dietro l'angolo.
Comunque, il problema di Jackie adesso è: come fare a essere perfetta in un ranch, in mezzo alle merde di cavallo, alle vacche piene di mosche e alle balle di fieno? Il girocollo di perle stona con il filo d'erba tra i denti, converrete con me. Chissà come andrà a finire, non vedo l'ora di scoprire che faccia farà la nostra Jackie quando le spiegheranno come si ingravida una giovenca.



Per questo lunedì è tutto, vi auguro una settimana piena di giovenche gravide e una pioggia di alicette marinate. Mi raccomando, occhio alle dimensioni delle vostre sputacchiere!

9 commenti:

  1. XDDDDD all'inizio volevo menare all'autrice del primo libro... ma arrivata in fondo al post, quasi quasi, mi sono ripresa! voglio "Questo splendido errore" Giusto per demolirlo un po' XDDD Ogni tanto due risate ci vogliono no? :D

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    1. Ma no, ma che meni a una che c'ha una piantagione di tabacco? Non te conviene. Fattela amica, sicuro è ricca.

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  2. Concordo con Simona. ma poi, tutte che devono essere perfette sennò i genitori... cosa? Le mandano in convento dalle suore? Le fustigano? Non gli fanno vedere Peppa Pig per una settimana? Ma solo io pencolavo a scuola, ho fatto l'ultras, non c'ho mai avuto pressioni e sono felicemente laureata, sposata e quant'altro?

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    1. Je meneranno, le faranno diventare suore laiche (o non laiche), catechiste, timorate del Signore, chi lo sa. Certo è che mette l'ansia. Ti vesti col girocollo di perle perché i tuoi genitori vogliono così? Personalità sotto le scarpe eh (e io comunque ce li avevo 'sti soggetti in classe, che vita triste).

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  3. Ma la figlia del gommista sta controllando la pulizia delle orecchie del tipo sveglio? O forse verifica la presenza di forfora? Non riesco a decidermi.

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    1. Secondo me controlla la basetta. Sicuro è asimmetrica.

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  4. Provate a cercare "The Lizzie Bennet Diaries" su Youtube... è un adattamento/rifacimento di Orgoglio e Pregiudizio in chiave contemporanea, una web-series uscita a puntate un paio d'anni fa. Secondo me divertentissima (gli attori fanno troppo ridere!), ma qualche purista potrebbe storcere il naso. Poi, visto il successo della serie, gli sceneggiatori ne hanno anche tratto un libro.

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    1. Ciao!
      Sì, so che esiste la serie e anche sulla scheda del libro c'è scritto che il libro prende spunto da lì. Purista o meno, non mi sembra una cosa degna di essere letta. Ma il mio, ovviamente, è sempre un parere strettamente personale.
      E, comunque, se non è ambientato in una piantagione di tabacco non merita proprio la mia attenzione :P

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    2. Sì, ma infatti io volevo dire proprio questo (mi dispiace, mi spiego malissimo per iscritto in questo periodo): la serie può essere divertente se uno ci si appassiona, il libro possiamo pure lasciarlo perdere. Che poi, a dirla tutta, io in quella copertina all'inizio ci vedevo una porta...

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